"L'Expo sensibilizza sulla nutrizione del pianeta espropriando un terreno dove sorgevano campi coltivabili; toglie uno spazio fertile e agricolo per costruire suolo dove raccontare la sostenibilità, magari attraverso la voce di un ologramma". Nel corso del primo giorno della Borsa Internazionale del Turismo, l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, presentando il rapporto della sua Fondazione Univerde sugli italiani, il turismo sostenibile e l'ecoturismo, esprime le perplessità ed evidenzia le contraddizioni dell'esposizione universale.
"Non siamo capaci a raccontarci e neanche a usare photoshop", allo stesso tavolo Emilio Casalini, giornalista di Report e autore del libro "Fondata sulla Bellezza", piccona la città universale e l'Italia del turismo. Certo che i render che Expo ha pubblicato sui suoi canali social, con ambienti simili all'interior design dei film di Austin Power con pattinatrici, cuochi, palme e fuochi d'artificio ci mettono molto impegno per trasformare la percezione di un evento salvifico e culturale in un circo. Parallelamente sono condivisibili le perplessità di Pecoraro Scanio, grande portavoce italiano delle politiche di green economy, che non comprende come alcune multinazionali e gli ogm possano stare nella stessa manifestazione con aziende agricole che narrano coltivazioni sostenibili e a km zero.
Ma a Milano è in costruzione la città universale e nel mondo globale, serve diplomazia e compromesso, come in politica. Nel primo giorno della BIT, la politica e i politici che l'hanno inaugurata hanno fatto squillare trombe sul 2015 del turismo e sull'Expo milanese.
Per il Comune di Milano, l'evento universale è già in archivio: "L'Expo è già un successo" dichiara l'assessore Franco D'Alfonso, che continua: "Il primo Expo di Milano del 1906 raccontò l'ingegno delle grandi costruzioni, anticipò il futuro. Di futuro inizieremo a parlare presto, sono sicuro che questo Expo sarà la svolta per il Paese". Ed effettivamente se la matematica non è un'opinione, Piero Galli, dg di Expo, dichiara "solo nelle due ultime settimane, è stato venduto mezzo milione di biglietti". Galli ha aperto la BIT consegnando la medaglia dell'Esposizione universale ai rappresentanti dei 100 Paesi, record per l'evento milanese, degli enti del turismo e buyer internazionali che fino a sabato vendono e comprano offerte e pacchetti di viaggio in tutto il mondo.
Questa mattina per i corridoi della Fiera milanese, anche il Ministro Franceschini ha dichiarato di vedere il bicchiere mezzo pieno; l'altra metà non sarà riempita con l'Annunciazione di Leonardo: "resterà agli Uffizi", così il ministro del MiBACT archivia la contesa tra Palazzo Reale, che sperava di avere l'opera per la grande mostra sul Da Vinci, e il museo fiorentino. Ma non sono terminate le proiezioni positive per il 2015 del turismo. Luca Patanè, presidente di Confturismo, illustra una serie di variabili - gli 80 euro, Alitalia Etihad, addirittura la (incerta) fine della tensione in Ucraina – che stanno creando la tempesta perfetta per il turismo italiano; e ancora il dott. Tozzi dell'Istituto Piepoli leggendo il dato di un audit, dichiara "dopo gli scandali e le paure dei ritardi, adesso un italiano su due è intenzionato a venire all'Expo, potenzialmente 30 milioni di visitatori". Numeri impressionanti. Come è dunque possibile che, oltre al drone, sulla città universale volino così tanti gufi?
Pietro Martinetti - Marketingdelterritorio.info
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Fonte foto Foody alla Bit: Ansa