L'Italia è il Paese più caro del Mediterraneo, dice la Coldiretti. E si "scatenano" i giornali, che danno la notizia in prima pagina provocando un'ondata (dato il contesto) di indignazione al grido di "E poi non stupiamoci se i turisti non vengono più da noi!".
Forse, però, ai giornali e ai non addetti ai lavori sono sfuggiti due dettagli di questo studio Coldiretti sui prezzi delle vacanze. Due dettagli che potrebbero trasformare questa notizia in una buona notizia, o quasi: il primo riguarda le nazioni prese in esame, il secondo si riferisce all'obiettivo che dovrebbe porsi il turismo italiano.
Innanzitutto la considerazione geografica: lo studio Coldiretti dice che "Fare le vacanze in Italia è più caro con la spesa per hotel e ristoranti che è superiore del 10 per cento rispetto alla media europea" e poi specifica che il nostro Paese "si classifica come la più elevata tra le diverse mete del Mediterraneo". Partendo dal confronto interno al Mare Nostrum, tuttavia, si può notare come gli altri Stati citati siano Spagna, Grecia, Turchia, Portogallo, Croazia e Montenegro. Ovvero nazioni dove non solo le vacanze, ma la vita in generale ha un costo inferiore rispetto all'Italia (e lo stesso dicasi per il confronto con la media dell'Europa a 28, includendo quindi Stati come Estonia, Lituania, Bulgaria e altri decisamente meno cari del nostro). Fa eccezione la Spagna, che però è tradizionalmente votata al turismo "sol y playa" a buon mercato (e su questo torneremo più avanti), mentre è bene ricordare anche solo marginalmente che il Portogallo non è affacciato sul Mediterraneo.
Un Paese che invece è affacciato sul Mediterraneo, ma che non è presente nel confronto rilanciato dai giornali, è la Francia, decisamente più simile all'Italia per costo della vita e per tipo di vocazione turistica. I viaggiatori, infatti, non scelgono certo la Francia perché costa poco (anzi), bensì per altri motivi: dalle città d'arte all'enogastronomia, dalle zone costiere a quelle montane, dalla natura al lusso. Vogliono proprio andare in Francia, i turisti, e alle questioni economiche "ci pensano dopo".
Ed eccoci al secondo dettaglio che può trasformare lo studio Coldiretti in una buona notizia: dove vogliamo andare, col turismo italiano? Per riassumere, verso la Spagna o verso la Francia?
Vogliamo attrezzarci (immaginando sia fattibile) per abbassare i prezzi dei nostri alberghi e ristoranti e fare la guerra agli spagnoli, puntando quindi sulla quantità dei turisti low cost come valore fondamentale, o vogliamo lavorare per offrire un turismo di qualità e solo secondariamente (o conseguentemente) pensare ai numeri dei visitatori?
Al momento siamo a metà del guado: prezzi alti, servizi ai turisti non proprio eccellenti, o almeno non dappertutto. Non proprio una posizione invidiabile, questo è certo, ma con un po' d'ottimismo possiamo pensare che siamo ancora in tempo per scegliere che direzione prendere. Pur di fare in tempi rapidi, ovviamente.
Claudio Pizzigallo - Marketingdelterritorio.info
Twitter @pizzi_chi
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Fonte foto: thisisitaly