Per sviluppare una nuova stagionalità, l’isola valorizza i borghi e le aree interne, grazie alla creazione di una rete istituita dalla legge sul turismo del 2017
Sostenibilità, autenticità e qualità sono i pilastri su cui si fonda il turismo del futuro, dove i piccoli borghi rappresentano il simbolo e il cuore delle esperienze turistiche. La Regione Sardegna punta molto sui suoi borghi caratteristici, infatti qualche giorno fa ha approvato le linee guida per permettere di aderire a una rete ad essi dedicata.
L’entroterra sardo e le sue piccole comunità sono considerati dei tesori autentici, in grado di sviluppare una nuova stagionalità e offrire un’esperienza sostenibile e unica. I borghi sono uno degli elementi principali del Piano Strategico nazionale dedicato al turismo, poiché offrono un’accoglienza di qualità, supportata da una forte identità e dalla cultura tipica del luogo in cui si trovano. Puntare sui borghi consente di scongiurare lo spopolamento, una piaga che affligge molti piccoli Comuni.
La Sardegna, canalizzando le energie sulla creazione di una rete di borghi caratteristici, farà in modo che questi numerosi gioielli sparsi lungo tutto il territorio, possano diventare un volano per lo sviluppo sociale, economico e di conseguenza turistico. Per aderire alla “Rete dei borghi caratteristici di Sardegna” sarà di fondamentale importanza contare sulla qualità ambientale, sulla storicità e integrità del paesaggio urbano, sulla presenza di attrattori turistici e di strutture ricettive e avere un numero di abitanti pari o inferiore a cinquemila.
Sono considerati importanti anche i servizi di informazione e comunicazione turistica e le attività culturali, tradizionali, musicali e sportive, organizzate e aperte ai visitatori del borgo. Dal momento che l’esperienza turistica diventa completa se viene coinvolto il senso del gusto, si darà molta importanza alla produzione di filiere di qualità certificata o di prodotti DOC, DOCG, DOP, IGP nella rete commerciale e nei pubblici esercizi dei borghi. Per incentivare un turismo non legato alla stagionalità inoltre, le strutture ricettive e di ristorazione dovranno essere aperte tutto l’anno. Sono ben 57 i borghi sardi certificati da diverse associazioni nazionali: 45 fanno parte dei “Borghi Autentici d’Italia”, 6 dei “Borghi più belli d’Italia” e 6 sono Borghi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Riconoscimenti importanti che fanno comprendere quanto la regione sia ricca di luoghi che vale la pena valorizzare e far conoscere all’esterno. Lo scopo della “Rete dei Borghi caratteristici di Sardegna” è promuovere e valorizzare i centri minori, rafforzando le reti territoriali e le comunità residenti, per sviluppare un’accoglienza di qualità, legata alla cultura e all’identità di ogni borgo, nell’ottica della collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti.
Debora Calomino
Twitter @CalominoDebora
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In alto, Carloforte (Carbonia Iglesias). Foto di trolvag, licenza cc by sa 3.0