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Il turismo ferroviario corre sui treni storici grazie alla crescita della mobilità dolce

Il turismo in Italia corre anche sui binari del passato. Nell’immaginario collettivo la locomotiva rappresenta un simbolo di crescita economica e in Europa è associata spesso alla Germania come esempio di sviluppo e produzione. In tema di turismo anche l’Italia non è da meno.

Dall’anno scorso con la Legge 128/2017 sono state individuate nuove linee, prive di servizio di trasporto pubblico locale, da adibire a ferrovie turistiche in Italia. Alcune di esse sono di proprietà del Gruppo FS e attualmente sono già state riaperti 9 tragitti per un totale di 600 chilometri di binari (la Ferrovia del Lago, la Ferrovia della Val d’Orcia, la Ferrovia del Parco, la Ferrovia dei Templi, la Ferrovia della Valsesia, la Ferrovia del Tanaro, la Ferrovia dell’Irpinia, la Benevento - Bosco Redole e la Maniago-Gemona).

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Nel biennio 2016-2017, 130 mila turisti (+45% rispetto al 2014-2015) hanno scelto i treni d’epoca di Fondazione Fs Italiane per concedersi un viaggio lento alla scoperta di angoli d’Italia fuori dai soliti itinerari ma non per questo meno ricchi di storia e cultura. Sono stati oltre 110 mila i visitatori al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (+58% rispetto al 2016 e +647% rispetto al 2014) e l’anno scorso è iniziato il restauro del Museo di Trieste Campo Marzio, opere finanziate rispettivamente con 20 e cinque milioni di euro (due dei quali dal Mibact, socio aderente alla Fondazione Fs Italiane dal 3 dicembre 2015). Complessivamente sono stati investiti 80 milioni da Fondazione Fs per il recupero e la valorizzazione delle infrastrutture storiche (ex caselli e stazioni) con la collaborazione di Rete Ferroviaria Italiana.

Nel 2017 i treni storici di Fondazione FS Italiane hanno effettuato circa 770 viaggi (+47% rispetto al 2016, +269% rispetto al 2014) trasportando circa 68.500 viaggiatori (+14% rispetto al 2016, +185% rispetto al 2014). Incassi complessivi per oltre 2 milioni di euro (+51% rispetto al 2016, +230% rispetto al 2014).
La Fondazione FS Italiane cura inoltre gli archivi storici del Gruppo FS Italiane e l’anno scorso è stato inaugurato il nuovo sito internet: archiviofondazionefs.it. All’interno del portale sono presenti gli orari ferroviari dal 1899 al 2010, un archivio multimediale con circa 60 mila fotografie, e una sezione dedicata all’architettura ferroviaria, con una raccolta di oltre 13mila disegni relativi a 700 progetti di stazioni.

Forse è ancora presto per parlare di successo ma sicuramente il crescente interesse fa ben sperare per il futuro in cui sono previsti nuovi investimenti, ad esempio per il restauro dei treni storici di lusso ETR 250 "Arlecchino", 300 "Settebello", 200 "Polifemo" e 450 "Pendolino".

 

 

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