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Paola Avallone, dirigente Issm-Cnr, pubblica un ebook sul turismo italiano. Sotto la lente della ricercatrice l’uso delle tecnologie per i beni culturali e il grande potenziale dei piccoli Comuni, specie al Sud, nel patrimonio agricolo, alimentare ed enologico dell’Italia


Il Cnr si occupa di turismo. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche entra nel settore turistico-territoriale con un saggio in formato digitale che analizza il ruolo delle nuove tecnologie e il potenziale dei piccoli centri, soprattutto al Sud, soprattutto grazie all’agroalimentare.
In questi giorni è stato pubblicato l’e-book “Turismi e turisti. Politica, innovazione, economia in Italia in età contemporanea”. Il libro, disponibile solo in formato digitale ed edito da Franco Angeli, è stato curato da Paola Avallone – dirigente dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo (istituto che fa parte appunto del Cnr) – e da Donatella Strangio, professore associato di storia economica alla Sapienza.
Il libro ricostruisce l’evoluzione del turismo italiano, facendo emergere i dati sulle produzioni certificate e i piccoli Comuni, in particolare del Sud, che determinano i primati nazionali. Il testo raccoglie saggi che affrontano il tema in riferimento a diversi ambiti storici e geografici: l’obiettivo è di identificare e misurare il fenomeno turistico, complesso eterogeneo di operazioni, attività, servizi, consumi e spese.
Sull’utilizzo delle nuove tecnologie, la dirigente Cnr Avallone indica che “in Italia esistono 4.488 musei e istituti statali dei quali solo il 42,3% pubblica on line il calendario di iniziative ed eventi, il 22,6% diffonde una newsletter, il 16,3% permette l’accesso online a una selezione di beni, il 13,3% offre un catalogo digitale e il 9,45% un wifi gratuito. Appena 262 musei su 3.081 censiti in Italia garantiscono prenotazione e acquisto biglietti in rete”.
“Il saggio di Olga Lo Presti dell’Issm-Cnr evidenzia, in questo quadro decisamente arretrato, regioni con sistemi museali che spiccano per diffusione di siti web come Friuli Venezia Giulia e Lazio, mentre la Basilicata, che con Matera sarà capitale della cultura, risulta all’ultimo posto. Bisogna invece comprendere e interpretare i cambiamenti nel comportamento che stanno modificando il concetto stesso di visita in quello di esperienza: i turisti non vogliono solo ‘vedere’, ma approfondire divertendosi e in questo le tecnologie sono fondamentali e insostituibili” sottolinea ancora Avallone.
Viene poi giudicata insufficiente l’attenzione riservata al patrimonio di beni culturali e ambientali dei Comuni con meno di 5.000 abitanti (ovvero il 72% dei Comuni nazionali). “Questi centri, specialmente nel Sud, rappresentano un capitale di rilevante valore economico, insediativo e infrastrutturale, in gran parte inutilizzato o sottoutilizzato”, prosegue la ricercatrice illustrando il lavoro del collega Issm-Cnr Antonio Bertini. “Eppure, questi centri culturali cosiddetti minori hanno fatto registrare nel 2010 aumenti di turisti nell’ordine del +7% su base annua, affermandosi come luoghi dove si studia e si vive più facilmente rispetto alle grandi città, con ritmi collegati alla qualità della vita”.
I piccoli Comuni sono poi fondamentali nell’agroalimentare nazionale, ambito in cui l’Italia vanta il primato di Paese d’Europa con più produzioni certificate: 140 Dop (prodotti a denominazione d’origine protetta) e Igp (prodotti a indicazione geografica protetta) e 4000 Pta (prodotti tradizionali agroalimentari): a questo primato, infatti, i piccoli Comuni forniscono ben il 99,5% dei prodotti e il 79% dei vini certificati. In particolare il fenomeno dell’enoturismo, in crescita con un ritmo annuale del 12%, conta su 157 strade del vino, che interessano 1.450 comuni e 3.300 aziende agricole, e un potenziale sviluppo economico stimato nell’ordine dell’80% rispetto al fatturato delle aziende oggi operanti nel settore.
Maggiori informazioni: https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/6527/turismo-in-italia-nuove-tecnologie-e-centri-poco-noti

 

Pietro Martinetti

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