È stata inaugurata oggi presso i Musei Vaticani “Etruscanning: la Tomba Regolini Galassi in 3D”, un’applicazione sviluppata da un team internazionale di cui fa parte l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itabc-Cnr); un’applicazione che permetterà ai visitatori del museo di esplorare virtualmente, in tre dimensioni, la ricchissima tomba etrusca Regolini Galassi, situata nella necropoli del Sorbo di Cerveteri.
“L’elemento più innovativo di Etruscanning è il modello di interazione, basato sull’uso di interfacce che rilevano i movimenti e i gesti del visitatore. Il pubblico, esplorando la tomba ricostruita virtualmente, potrà avvicinarsi agli oggetti che vi sono contenuti, toccarli, ascoltare le narrazione dei defunti. Tutto questo senza usare joystick, mouse, tastiere ma con il solo movimento del corpo: un approccio percettivo motorio altamente innovativo, che potrà avere un grande impatto nella comunicazione museale”, spiega la ricercatrice dell’Itabc-Cnr Eva Pietroni, responsabile scientifico del progetto.
Lo spazio interattivo di Etruscanning è stato allestito nella sala dei Musei Vaticani successiva a quella dove è esposto il corredo. “La tomba è visualizzata su un grande schermo di circa tre metri di larghezza, diviso in due viewport”, chiarisce Pietroni. “La più grande, dedicata all’esplorazione immersiva dello spazio 3D. La seconda, per interagire con gli oggetti che si vengono a trovare nelle vicinanze dell’utente a mano a mano che questi si sposta nello spazio virtuale. Nella stessa sala del corredo è stato invece collocato un filmato con gli oggetti virtualmente ricontestualizzati nello spazio originario della tomba”.
A partire dai rilievi 3D con scanner laser, la tomba è stata ricostruita filologicamente come appariva in età etrusca (metà del VII sec. a. C.) e tutti gli oggetti dello straordinario corredo funerario sono stati ricostruiti in 3D, virtualmente restaurati e ricollocati nella loro presunta posizione originaria.
L’applicazione Etruscanning ha vinto il 1° Award in occasione della mostra di archeologia virtuale internazionale “Archeovirtual” organizzata a Paestum nel novembre 2012. E rappresenta indubbiamente un esempio concreto e un modello da tenere presente nel settore non solo scientifico, ma anche culturale e turistico.