Comune e Assolombarda hanno realizzato una guida turistica in digitale con 6 itinerari nelle fabbriche e nelle imprese che hanno fatto la storia recente di Milano, segnandone paesaggio, cultura e società
Turismo d’impresa, valorizzazione del patrimonio industriale, riqualificazione urbana e culturale: è su questi ingredienti che punta una nuova guida turistica dedicata a Milano. Una guida in cui al posto del Duomo, dei Navigli e del Quadrilatero della Moda vengono consigliati e descritti gli impianti industriali ex Richard Ginori, le Antiche Cucine Economiche, i profili dell’ex manifattura Tabacchi, il villaggio Franco Falck, le sedi storiche della Rai in Corso Sempione o della Rinascente in Corso Vittorio Emanuele.
La guida in questione si chiama infatti “Milano industriale”, ed è la prima “guida digitale” nata dalla collaborazione tra Comune di Milano e Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza. L’obiettivo, chiaro già dal titolo, è di promuovere nuovi percorsi turistici milanesi nel segno della valorizzazione del mondo delle imprese e dei valori della cultura imprenditoriale.
Dal Comune, l’assessore a Commercio e Turismo Franco D’Alfonso ha descritto la guida come “un progetto pensato per proporre ai turisti, ma anche a molti milanesi, una visione inusuale della città ‘motore’ dell’industria e dei servizi. Un percorso che si snoda attraverso luoghi, architetture e vecchi macchinari in disuso che non sono statici spettatori dello scorrere del tempo ma testimoni autentici dei sogni, dell’impegno e della determinazione dei tanti imprenditori e operai che con il loro lavoro quotidiano hanno contribuito a delineare l’evoluzione, la storia, la tradizione culturale e l’immagine di Milano”. Per Assolombarda, la responsabile Cultura d’impresa Maria Giovanna Mazzocchi ha sottolineato come “l’industria sia diventata, negli anni, fattore di costruzione del paesaggio”.
“Milano industriale” propone quindi 6 itinerari tra antiche manifatture, insediamenti produttivi, ex quartieri operai ma anche semplici luoghi di lavoro, dismessi o ancora attivi; i sei itinerari sono stati curati da Giorgio Bigatti, docente di Storia Economica e autore di saggi sulla storia dell’Industria.
C’è l’itinerario “Istruzione e lavoro”, che conduce il turista tra realtà come la Bocconi, l’Istituto Carlo Cattaneo e il Siam; “Reti e trasporti”, alla vecchia Stazione Bullona, l’ex acquedotto di Cenisio, la Stazione di Porta Genova fino alla Centrale di Porta Volta; “Archeologia Industriale” in luoghi come Cargo High Tech, le Cartiere Binda, le Antiche Cucine Economiche e la Fabbrica del Vapore; “Banche e finanza” è un tour tra il Palazzo della Borsa, le Gallerie d’Italia (ex Banca Commerciale italiana) e la Ca’ de Sass; “Musei e Fondazioni d’Impresa” nei luoghi riconvertiti a spazi dedicati alla cultura come il Museo Kartell, la raccolta di stampi della Zucchi Collection, la Galleria Campari, l’archivio storico Magneti Marelli e la Fondazione Prada; infine “Nuove architetture del lavoro” per comprendere come è cambiato il panorama industriale urbano della città.
Per consultare la guida turistica “Milano industriale”: http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/scoprilacitta/milanoatema/milano_industriale
Pietro Martinetti
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