Art bonus, digitalizzazione delle strutture e riforma dell’Enit i punti del decreto Franceschini
“Approvato decreto cultura turismo, mooolto interessante #artbonus” cinguetta il Premier, “Una rivoluzione gli incentivi fiscali per le donazioni di privati alla cultura” risponde Dario Franceschini. Mentre la politica è posseduta dalle ultime 36 ore di campagna elettorale e Renzi si prepara a rispondere a Grillo e Berlusconi alla terza camera di Vespa, arriva la notizia: il disegno di legge Cultura e Turismo anticipato nelle scorse settimane dal leader del MiBACT è approvato, la parola chiave è artbonus, una bozza di modello italiano per il mecenatismo.
“È un bonus fiscale che permette ai privati che faranno una donazione per il restauro di un bene culturale di ottenere un credito di imposta del 65% detraibile in tre anni. La defiscalizzazione dei contributi è un provvedimento concreto" dichiara in una nota il senatore del Pd Andrea Marcucci, Presidente della Commissione Cultura del Senato. Gli fa eco Luciano Violante, presidente di Italiadecide, l’associazione che ha firmato nel 2013 il rapporto dedicato al turismo: “È una buona notizia per l'Italia tutta, perché il nostro Paese è nel suo insieme patrimonio dell'umanità. Perché i nostri Louvre o Metropolitan sono musei a cielo aperto, sconosciuti e spesso a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro". Le altre misure contenute nel Disegno di Legge sono un credito di imposta del 30% per la digitalizzazione delle aziende turistiche e per gli interventi di ristrutturazione delle strutture ricettive, un sistema definito “arretrato” dal ministro, insieme alla riforma dell’Enit. “La scelta di ridisegnare l'Enit perché sia davvero uno strumento adeguato per la nostra promozione turistica va nella direzione che avevamo richiamato realizzando, con la partecipazione di esperti e operatori, il rapporto 2014 della nostra associazione" ha detto Luciano Violante.
La riforma introduce così un modello italiano di mecenatismo, rispondendo all’obbiettivo del rapporto di Italiadecide e della pressione di tante associazioni, come il manifesto “Niente Cultura, Niente Sviluppo” del Sole24ore che reclama dalla sua pubblicazione un principio di “civiltà fiscale” nel sostegno alla cultura. "Tornare primi è l'obiettivo che ci siamo dati perché abbiamo tutti i numeri per recuperare quello che abbiamo perso rispetto a 30 anni fa, quando eravamo la prima scelta del turismo mondiale", ha concluso Violante.
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