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Il presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo: "Se lo sport produce ritorno economico contribuisce alla promozione di tutto il territorio"

Il potenziale dello sport nello sviluppo del turismo e dell'economia dei territori merita un progetto articolato che faccia da moltiplicatore: questo il pensiero di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo, intervenuto al convegno "Il calcio e lo sport quali fattori di crescita e sviluppo per il territorio" a Chiavari, in provincia di Genova, insieme al presidente della Lega calcio Mario Macalli e al direttore generale della Figc Antonello Valentini.
"Se gli eventi, la gestione delle strutture e l'erogazione di servizi nello sport producono ritorni economici, allora contribuiscono alla promozione di un territorio, stimolano il manifatturiero, dall'abbigliamento alle attrezzature, contribuiscono al sostegno dei servizi ricettivi e turistici, e soprattutto individuano nuove opportunità lavorative e professionali" ha affermato Squinzi. Il patron del Sassuolo ha portato come esempio virtuoso proprio la storia della sua squadra: "Quello col Sassuolo è un progetto nato una decina d'anni fa. Quando sono entrato la squadra era in promozione, ora è in Serie A e spero ci resti, anche se non è semplice. Questa esperienza è stato un gettare il cuore oltre l'ostacolo; l'obiettivo era quello di far crescere il settore giovanile, facendo diventare il Sassuolo una squadra di rango sempre più elevato".
In questo senso, secondo Squinzi, il potenziale dello sport e del calcio per lo sviluppo economico è determinato da una serie di fattori che, "partendo dal territorio investito dal fenomeno, si estende a molte altre economie esterne ad esso connesse". A questo proposito Squinzi ha citato proprio l'esempio di Chiavari, ipotizzando la creazione di un polo dedicato alla squadra locale del Virtus Entella ma anche aperto alle varie attività agonistiche. Un progetto che, "con il mare stupendo che bagna Chiavari e un golfo conosciuto in tutto il mondo, potrebbe rappresentare un notevole atout turistico" creando un circolo virtuoso tra turismo e sport. "Si potrebbero predisporre strategie conseguenti, quali pacchetti viaggio-soggiorno, differenziazioni di prezzo, riduzioni sugli ingressi a mostre e musei, ampliando i confini del territorio che ospita il momento sportivo".

 

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