La mafia prova a mettere le mani sull'Expo, ma la magistratura vigila. È il quadro che emerge dalle dichiarazioni del prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, che il 14 dicembre 2013 davanti alla Commissione parlamentare antimafia ha riferito "di una tendenza, che si sta delineando e sempre più consolidando, di una penetrazione nei lavori Expo di imprese contigue, se non organiche alla criminalità organizzata".
A riportare la notizia delle infiltrazioni mafiose nell'Expo è oggi il Fatto Quotidiano, che riferisce come questo dato di cronaca del mese scorso diventa "un vero e proprio allarme" secondo il capo dell'Antimafia di Milano, Ida Boccassini. "In mancanza di opportuni controlli e in considerazione del tempo ormai limitato che separa la situazione attuale da Expo 2015 è molto forte il rischio di infiltrazioni da parte delle associazioni mafiose" ha dichiarato il magistrato davanti a deputati e senatori.
Una serie di episodi di intimidazione, che rende necessaria la creazione di una banca dati con le segnalazioni delle forze dell'ordine "relative alle imprese operanti negli appalti e nei sub-appalti pubblici".
Come riporta Il Fatto, "alla data del 14 dicembre 2013 sono stati trattati 2.171 fascicoli tutti inerenti ad attività legate all'Expo. Di questi ben 506 solo nell'ultimo quadrimestre. Mentre sulla cifra totale, 1.702 sono relativi a lavori per la realizzazione delle opere di Expo o direttamente collegate. Il risultato di tutto questo monitoraggio sta in 29 interdittive antimafia, in 10 interdittive atipiche (che non implicano l'immediata estromissione dell'azienda dai lavori), 6 bocciature per l'iscrizione alla White List e una cancellazione. Cifre che dimostrano quanto l'attenzione debba sempre restare altissima. Da qui il dato di un'infiltrazione già in atto". Una situazione su cui è necessaria estrema attenzione da parte delle istituzioni, per evitare che l'occasione irripetibile dell'Expo si trasformi in una pessima figura per tutta l'Italia.
Infiltrazioni mafiose in Expo. Per la prima volta e in maniera diretta le svela il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca il 14 dicembre 2013 davanti alla Commissione parlamentare antimafia, quando davanti al presidente Rosi Bindi parla esplicitamente "di una tendenza, che si sta delineando e sempre più consolidando, di una penetrazione nei lavori Expo di imprese contigue, se non organiche alla criminalità organizzata". Un dato di cronaca che secondo il capo dell'antimafia milanese Ilda Boccassini diventa, oggi, un vero e proprio allarme.
(Continua a leggere su Il Fatto Quotidiano)
LEGGI ANCHE: Rottamatore e riformatore, Babbi è sicuro: "Expo è un'occasione irripetibile"
Perché l'Expo deve essere una piattaforma per il turismo italiano
(Fonte foto: http://www.stampoantimafioso.it/mafia-e-expo-2015/)