Riguardano il piano paesistico regionale, il polo museale di Pietrarsa e la riattivazione della storica ferrovia Avellino-Rocchetta che attraversa aree incontaminate dell’Irpinia
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha siglato a Roma con il ministro Dario Franceschini, il presidente della Fondazione Ferrovie dello Stato Mauro Moretti e l’Ad di Rfi Maurizio Gentile tre importanti protocolli che hanno valenza turistica per l’intera regione.
Con il ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo è stata firmata un’intesa che serve a chiarire i vincoli paesaggistici esistenti e a delimitare la discrezionalità che le Soprintendenze esercitano al momento della valutazione di compatibilità. Si potrà così arrivare finalmente alla realizzazione del Piano Paesistico regionale. Secondo il ministro Franceschini si tratta di un segnale importante lanciato al Paese e alle molte Regioni che ancora devono intraprendere un percorso condiviso per dotarsi dello strumento fondamentale per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile del territorio.
Il secondo protocollo, siglato insieme al Mibact e alla Fondazione Ferrovie dello Stato, riguarda la valorizzazione e lo sviluppo di progetti integrati per la promozione del Polo Museale di Pietrarsa, uno dei più importanti centri di archeologia industriale del nostro Paese e polo nazionale di cultura ferroviaria. È una sede espositiva unica nel panorama nazionale, per la singolarità e la ricchezza dei contenuti in mostra, nonché per l’assoluta affinità tra la storia delle sue architetture e la storia in essa raccontata. Il medesimo protocollo contiene anche azioni per lo sviluppo di sistemi di raccordo intermodale tra il Porto di Napoli e i siti di Ercolano e Pompei, privilegiando i collegamenti marittimi e ferroviari.
Infine il terzo protocollo riguarda la riattivazione a scopi turistici della linea ferroviaria storica Avellino-Rocchetta S. Antonio che rientra nel progetto Binari senza tempo, avviato dalla Fondazione FS italiane nel 2014 per ridare una seconda giovinezza a linee ferroviarie abbondonate e a zone ormai prive di servizi di trasporto pubblico. Si tratta di un patrimonio infrastrutturale di rilievo storico e paesaggistico delle aree interne della Campania. La ferrovia è stata costruita a partire dal 1889 e inaugurata, anche grazie all’impegno di Francesco De Sanctis, allora Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, nel 1895. Il tracciato lungo 120 km attraversa Campania, Basilicata e Puglia, intercettando le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e superando dislivelli dai 217 metri s.l.m. di Rocchetta ai 672 metri s.l.m. di Nusco. Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole fattura e perizia architettonica e ingegneristica. Si conta di effettuare i primi viaggi a partire da lunedì 22 agosto in concomitanza con lo Sponz Fest, ideato e diretto da Vinicio Capossela, che l’anno scorso si è tenuto proprio nelle stazioni della ferrovia dismessa.
Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara