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Nuovo impulso ai centri urbani del Veneto, con la Regione che lancia un bando di finanziamento da 5,7 milioni di euro per l'istituzione dei Distretti del commercio

 

"I Distretti del commercio sono una progettualità di grande innovazione, all'interno della cornice totalmente nuova disegnata dalla legge regionale sulle politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nel Veneto (n. 50/2012)" ha dichiarato l'assessore regionale veneto allo sviluppo economico e al commercio Isi Coppola, presentando a Venezia il bando per il finanziamento di progetti-pilota finalizzati all'individuazione dei Distretti del commercio. Durante la presentazione, a cui erano presenti rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione oltre che degli enti locali, è stata illustrata nei dettagli la misura complessiva del finanziamento regionale che ammonta a 5,7 milioni di euro, somma a cui potrà aggiungersi il cofinanziamento dei Comuni. Le domande, spiega una nota ufficiale, vanno presentate dai Comuni in forma singola o associata, anche su iniziativa delle organizzazioni delle imprese del commercio e dei consumatori, entro il 28 novembre.
La "grande sfida", come ha detto l'assessore, è legata alla competitività dei territori e alla reazione alla crisi: "Una risposta all'attuale crisi economica delle città e dei territori può venire da strumenti come questo, che mettono in sinergia pubblico e privato" ha affermato Coppola. Un'iniziativa che "arriva al termine di un percorso condiviso con le associazioni di categoria e il territorio, che ha già dimostrato di essere pronto a rispondere positivamente e intende ridare valore alla polarità del commercio nei centri urbani, superando anche la contrapposizione con la grande distribuzione che diventa uno degli attori".
I Distretti del commercio sono aree di rilevanza comunale o intercomunale nelle quali i cittadini e le imprese, liberamente aggregati, qualificano il commercio come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione delle risorse di cui dispone il territorio al fine di accrescerne l'attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. Il distretto è costituito da attività commerciali di vendita al dettaglio e di somministrazione, ma anche da altre tipologie di attività produttive e di servizi. La guida dei distretti, secondo il progetto veneto, sarà affidata alla figura professionale del "manager del distretto", individuato dai partner, e gli impegni dei soggetti aderenti ai distretti saranno regolati da un "accordo di partenariato" che dovrà essere costituito dal Comune, da almeno due organizzazioni delle imprese commerciali e dei servizi e da imprese.
Il bando aperto in Veneto prevede misure di finanziamento per interventi strutturali, comunicazione e animazione del territorio, miglioramento dei servizi legati all'accoglienza turistica per favorire la fruizione dei luoghi di interesse commerciale, enogastronomico, della produzione artistica e creativa. I programmi di intervento avranno una durata di 18 mesi (dall'1 gennaio 2015 al 30 giugno 2016) con possibilità di proroga fino a 24 mesi. Il bando prevede alcuni rilevanti fattori di "premialità", ovvero di preferenza, nell'assegnazione dei contributi in presenza di misure di fiscalità di vantaggio, di politiche di riuso delle unità immobiliari commerciali sfitte nei centri storici e urbani, di avvio di nuove imprese commerciali da parte di lavoratori espulsi dai processi produttivi.
Nel corso della presentazione, inoltre, il professor Luca Tamini del Politecnico di Milano ha illustrato anche un report sul "tema emergente" del riuso e della gestione unitaria di immobili commerciali sfitti e inutilizzati in ambito urbano e delle ricadute positive che possono derivare proprio dall'introduzione dei Distretti del commercio.

 

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