Superare le barriere geografiche e amministrative per proporre un progetto di turismo integrato e "verde". È l'obiettivo dell'accordo tra le province di Rovigo e Ferrara, che hanno lanciato un accordo per un progetto di turismo integrato e marketing territoriale nel Delta del Po, al confine tra Veneto ed Emilia Romagna.
In attesa della riforma del Titolo V, le due province hanno già presentato a Mesola (FE), insieme al consorzio Visit Ferrara, il seminario "Delta del Po: un marketing integrato per un'eccellenza unica", con una proposta di marketing territoriale che si sviluppi sfruttando l'effetto di Expo 2015, e provando a superare, almeno sul versante turistico, la differenza amministrativa dei due parchi regionali, quello del Delta del Po Emilia-Romagna e quello veneto del Delta del Po.
In questa zona strategica dal punto di vista turistico e ambientale, si potranno "avviare progetti congiunti di valorizzazione, promozione e commercializzazione dell'offerta turistica e di tutti i suoi ambiti collaterali, coinvolgendo le imprese, le loro associazioni, le Camere di Commercio, le Province, i Comuni e i due Parchi" attraverso "l'attivazione di iniziative di cooperazione interterritoriale e transnazionale in grado di intercettare risorse e fondi provenienti dalla nuova programmazione comunitaria 2014-2020".
Come ha spiegato Gianfranco Vitali, presidente del consorzio Visit Ferrara, "si tratta di un'iniziativa proposta da tutto il mondo territoriale privato, in quanto esistono due enti sul Parco che disorientano il mercato turistico. Creare un'unica realtà è importante in quanto le due principali Regioni del turismo italiano, capaci insieme di attirare 100 milioni di presenze l'anno, si avvicinano per una strategia condivisa. Così la Provincia di Ferrara diventa l'epicentro delle due Regioni più rilevanti in Italia per il turismo. Le barriere geografiche vanno abbattute, perché oggi si parla sempre più di territorio, che nel nostro caso è il più ampio territorio Unesco della penisola, con un'alta qualità naturalistica e vicino ai principali aeroporti dello stivale".
Come spiega Green Report, i parchi del Delta del Po rappresentano "uno degli incredibili casi italiani di una assurda divisione amministrativa che dura da 23 anni, da quando sono stati istituiti i due Parchi regionali, separati dal più grande fiume italiano e che hanno biodiversità e ecosistemi identici e che dovrebbero avere obiettivi comuni per tutelare un inestimabile ambiente naturale, la zona umida più importante d'Italia". Secondo Legambiente, inoltre, "fino ad oggi le rigidità della politica e le divisioni amministrative esistenti tra le due regioni non hanno saputo rispondere alle esigenze degli operatori del settore turistico, che invece, con questa iniziativa, hanno dimostrato di avere una lucida visione di come il patrimonio ambientale sia un valore che può creare economia". L'obiettivo finale, secondo Legambiente, è quindi la creazione del Parco Nazionale del Delta del Po, "superando finalmente le rigidità politiche e per un coordinamento comune nella gestione delle due aree protette divise solo su carta, attraverso un unico disegno sia in termini di tutela della biodiversità che di sviluppo turistico ed economico".
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Fonte foto: impresamia.com