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Isole Brioni, Croazia

 

La privatizzazione delle isole Brioni in Croazia riaccende il dibattito sulla vendita del patrimonio pubblico

 

Le migliaia di isole degli arcipelaghi della nuova perla del Mediterraneo, la Croazia, sono in vendita.  Il governo croato infatti ha dato in concessione a un investitore ancora sconosciuto le isole Brioni Maggiori. L’arcipelago, italiano tra la fine della prima guerra mondiale e il 1945 dopo la cessione dell’Istria alla Yugoslavia, conserva le testimonianze e i segreti delle elite europee: a fine ottocento punto nevralgico della vita sociale dell’aristocrazia tedesca e poi residenza del maresciallo Jozeph Tito, che organizzò summit di governo e feste con le grandi dive  Liz Taylor, Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Darko Lorencin, ministro croato del turismo, ha dichiarato che l’obbiettivo è concedere a un privato l’isola in modo da poterla modernizzare e trasformare in una località che coniughi lusso e tutela dell’ambiente.

Come scrive The Indipendent, infatti il 2014 potrebbe essere l’anno ideale per i cittadini europei con qualche milione in banca e il sogno della dolce vita. La vendita del suolo pubblico e la concessione a privati della gestione del patrimonio è stata una pratica tappabuchi per i governi inginocchiati dalla crisi che devono inventarsi metodi innovativi per monetizzare. In Grecia, per esempio, nel maggio 2013 un Emiro del Qatar ha comprato all’irrisoria cifra di 5 milioni di € sei isole a 38 km da Itaca al fine di costruire una residenza da sogno per le tre mogli e i suoi 24 figli. Sempre in Grecia a 70 km da Atene, l’isola di Patroclo, per la vicinanza alla capitale, ha un potenziale di sviluppo turistico immenso, costa 150 milioni di €, ma il governo resta in cerca di un mecenate disposto a investire.  In Italia, dove Diego Della Valle e la Tods si sono presi in carico il restauro del Colosseo e la Diesel la manutenzione del Ponte di Rialto, c’è il caso dell’Isola dei Budelli. L’isola con le spiagge rosa, nell’arcipelago della Maddalena, è stata venduta a Michale Harte, magnate neozelandese per 2,9 milioni, scatenando le proteste degli ambientalisti che lottano perché torni proprietà dello stato. All’ Indipendent, William Meggison, docente esperto in privatizzazione di beni pubblici, spiega  come governi  decisi a vendere parte del patrimonio pubblico si trovino di fronte a una serie di ostacoli che vanno dalla semplice mancanza di interesse per i beni messi in vendita, a intricate questioni di diritti di proprietà, con la quale ogni potenziale acquirente deve fare i conti.

Crediamo che la vendita del suolo per scopi e desideri privati non faccia che riflettere la filosofia di un mondo in cui tutto si possa comprare per il proprio benessere individuale, come nel caso dell’emiro del Qatar e del Neozelandese di Budelli. Al contrario la concessione per lo sviluppo turistico, come nel caso delle Brioni Maggiori, può creare benessere collettivo  grazie a nuovi mecenati del turismo.

 

 

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(fonte foto)

 

 

 

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