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"Missile fa strage di turisti", "Missile sull'aereo delle vacanze", "Missile contro l'aereo dei turisti". A noi non piace parlare di guerra e morte, e infatti non lo facciamo quasi mai. Ma dopo la tragedia di ieri, finita su tutte le prime pagine dei giornali del mondo, è impossibile far finta di niente.


Un attentato contro un aereo su cui viaggiavano 300 persone, in gran parte turisti che si recavano in Malaysia, è una notizia che va ben oltre i confini del nostro lavoro: in questo giornale parliamo di numeri e storie dai territori, di viaggi e progetti, di idee e futuro, ma oggi guardare al futuro è un po' più difficile. Anche se non erano i turisti che volevano colpire, alla fine lo hanno fatto. Così come lo fanno quelli che usano il turismo come arma di ricatto: attentati ad orologeria quando sta per iniziare la stagione, rapimenti di turisti come merce di scambio in modo da ottenere l'attenzione dei governi che di turismo vivono.
Terrorismo e guerra colpiscono anche il turismo. Quindi non faremo finta di niente, e continueremo a seguire come tutti le informazioni drammatiche che arrivano dal confine tra Russia e Ucraina, così come quelle che arrivano dal Medio Oriente. Ma continueremo anche a seguire la nostra strada, quella delle notizie che riguardano il turismo e il marketing territoriale internazionale. Numeri e progetti, idee e futuro, ma senza commentare le cronache di guerra che riempiranno i quotidiani di tutto il mondo.
Scusate, ma preferiamo raccontare il turismo della pace.

 

 

Bruno Caprioli - direttore Marketingdelterritorio.info

Twitter @capriolibruno

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