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L’alta velocità? È un moltiplicatore per il turismo internazionale e un volano per le economie locali. E l’Italia non ne rimarrà esclusa, grazie ai processi di potenziamento strutturale della rete e all’inserimento sulle reti di trasporto europee

 

Per i viaggiatori, soprattutto quelli stranieri, l’accessibilità di un luogo è un requisito chiave anche per la scelta di una destinazione per le vacanze. È un dato su cui gli esperti che stanno lavorando per la realizzazione della Torino-Lione hanno riflettuto molto; l’obiettivo che stiamo perseguendo è infatti quello di dotare la Valle di Susa di un nuovo collegamento che ha alcuni plus importanti: è un anello centrale per i trasporti europei, è una linea che serve realmente la valle con una stazione internazionale, è una nuova infrastruttura in un’area con una naturale predisposizione turistica.

Il potenziale dell’area che la Torino-Lione attraverserà è infatti molto alto: la montagna e la valle, con le numerose destinazioni sciistiche a breve distanza, hanno un appeal che riceverà un’accelerazione con l’insediamento di una linea veloce e di una stazione internazionale. Come l’insediamento delle compagnie low cost ha generato importanti ricadute e ha segnato la svolta nelle aree servite da piccoli aeroporti, la Torino-Lione si pone quale moltiplicatore della vocazione turistica. Con la realizzazione dell’intera linea, infatti, la stazione internazionale di Susa sarà a solo 3 ore di viaggio da Parigi, 4 ore da Bruxelles e solo 5 ore da Londra.

Abbreviando i tempi di percorrenza, la Torino-Lione consentirà di portare in Val Susa nuovi turisti da Francia e Italia ma anche, per esempio, da diversi altri Paesi collegati con linee veloci al Corridoio Mediterraneo. Il nuovo polo di Susa sarà strategico grazie all’istituzione di collegamenti in navetta con le località di montagna o grazie all’integrazione con la linea storica che consentirà di raggiungere direttamente le località turistiche delle alte valli italiane (Chiomonte, Oulx, Bardonecchia...) e francesi (Saint-Michel de Maurienne, Modane).

 

Intanto il territorio si sta già avvantaggiando di ricadute economiche e occupazionali. Da una parte l’impatto del primo cantiere avviato con 1000 posti di lavoro diretti nei cantieri per 10 anni (ed almeno 2-3000 nell’indotto) e 150-200 posti di lavoro permanenti a Susa per la gestione tecnica della linea; dall’altra  le compensazioni della “Legge Obiettivo” finanziano il progetto unitario “Smart Susa Valley” per il rilancio e la competitività del territorio. Tecnici e progettisti stanno lavorando perché ciò avvenga; il supporto della Valle e delle istituzioni sarà fondamentale.

 

Marco Rettighieri - Direttore generale LTF-Lyon Turin Ferroviaire

 

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