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Se l'esigenza della tutela dell'ambiente, dopo le appassionanti affermazioni degli anni Ottanta, sembra ora soggiogata da un'esigenza diversa – quella dello sviluppo economico – bisogna per forza dare retta al politologo Edward Luttwak che insiste sul fatto che passivamente stiamo assistendo a una riduzione del senso della vita a una sola dimensione: il denaro.

La maggior parte dei contenuti esistenziali dell'attività umana, anche gli stessi limiti etici "sono sostituiti da danaro, danaro e ancora danaro". È quindi possibile, data la premessa, che la tutela ambientale sia diventata un interesse recessivo, per lo meno per quanto ci propongono i media e i soliloqui dei talk show?
Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, e leggo su La Stampa che "«Essere gentili significa mostrare attenzione nei confronti degli altri e di tutto il mondo che ci circonda, dell'ambiente, degli animali. È un'apertura all'esterno, in contrapposizione all'individualismo e all'arroganza che spesso contraddistinguono il nostro tempo». Lo spiega Cristina Milani, fondatrice della onlus Gentletude e vicepresidente del «Movimento mondiale per la gentilezza» che, nel 1997, a Tokyo, ha dato vita all'evento".

Questa mattina, ancora assonnato, in maniera poco gentile ho risposto alla telefonata di mio padre che voleva condividere con me l'entusiasmo dei primi frutti del suo melo grafenštajnc – una razza autoctona croata che dona i frutti rosei, croccanti e dolci al punto giusto. L'entusiasmo di un amante della terra, che fu tra i primi a partecipare alla fondazione di un giornale dedicato esclusivamente ad agricoltori e coltivatori nei Balcani, non attecchiva o meglio non riusciva a suscitare un'emozione qui, sull'asfalto sabaudo che calpestavo mentre ero al telefono.

Un passo dopo l'altro e mi ritrovo seduto davanti al computer, gesti quotidiani con la penna in mano attraverso i quali cerco di legittimare questa mia carenza di sensibilità usando le parole degli altri. "Tra il mio pollice e l'indice/ sta la comoda penna, salda come una rivoltella/ Sotto la finestra, un suono chiaro e graffiante/ all'affondare della vanga nel terreno ghiaioso: / è mio padre che scava/ Guardo dabbasso/ finché la sua schiena piegata tra le aiuole/ non si china e si rialza come vent'anni fa/ ritmicamente tra i solchi di patate/ dove andava scavando" (dalla poesia "Scavando" di Seamus Heaney).
Che essere immondo che sono diventato. Così lontano dalle radici, dal suolo che diede origine a una stirpe orgogliosa e laboriosa. Una comunità politica si costituisce solamente se ci sono 3 elementi, ci hanno insegnato: un popolo, un territorio (che appartiene al popolo, alla sovranità del popolo) e un ordinamento giuridico (una somma di poteri, la sovranità che spetta al popolo). Nel momento in cui viene a mancare anche uno solo di questi elementi, l'aspirazione a un nuovo ordine sociale che ponga come valori assoluti e irrinunciabili l'uomo e l'ambiente diventa impellente? I titoli che anche questa mattina riportano "Una persona è morta a Crema, un 36enne che insieme ad altre persone, intorno a mezzanotte, stava cercando di aprire una chiusa per far defluire l'acqua dalla roggia mulino..." sembrano rispondere da soli. Viviamo davvero in un Paese dove per riparare i danni di alluvioni, frane, terremoti si spende molto di più di quanto occorrerebbe per finanziare un'opera urgente e/o straordinaria di prevenzione dal rischio idrogeologico o sismico?
Mi rendo conto che in queste righe pongo solo delle domande e invoco i ricordi dei giorni andati, flagellandomi con il mouse senza fili ma sempre davanti a una comoda scrivania come si addice ad un over 40, credo. Sì, oggi è la giornata mondiale della gentilezza, ma è anche la giornata nella quale molti dei miei damir biuklic 180x226compaesani combattono per il loro suolo, per un pezzo di terra che vedono letteralmente sparire sotto i loro piedi. Eroi di un mondo che nel sistema di valutazione delle agenzie di rating non tiene conto della storia, dell'arte e del paesaggio italiano (vi ricordate, se n'è parlato molto a febbraio di quest'anno, a che punto è quella questione?!), che, come tutto il mondo sa, sono alla base della forza economica dell'Italia. Così almeno ho imparato qui, da voi.

 

Damir Biuklic - Mailander

Twitter @DamirDamir

 

 Nella foto in alto, il Po a Torino

La giornata mondiale della gentilezza vale anche per il territorio

 

Se l’esigenza della tutela dell’ambiente, dopo le appassionanti affermazioni degli anni Ottanta, sembra ora soggiogata da un’esigenza diversa – quella dello sviluppo economico – bisogna per forza dare retta al politologo Edward Luttwak che insiste sul fatto che passivamente stiamo assistendo a una riduzione del senso della vita a una sola dimensione: il denaro.

La maggior parte  dei contenuti esistenziali dell’attività umana, anche gli stessi limiti etici "sono sostituiti da danaro, danaro e ancora danaro". È quindi possibile, data la premessa, che la tutela ambientale sia diventata un interesse recessivo, per lo meno per quanto ci propongono i media e i soliloqui dei talk show?

Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, e leggo su La Stampa  che “«Essere gentili significa mostrare attenzione nei confronti degli altri e di tutto il mondo che ci circonda, dell’ambiente, degli animali. È un’apertura all’esterno, in contrapposizione all’individualismo e all’arroganza che spesso contraddistinguono il nostro tempo». Lo spiega Cristina Milani, fondatrice della onlus Gentletude e vicepresidente del «Movimento mondiale per la gentilezza» che, nel 1997, a Tokyo, ha dato vita all’evento”. Questa mattina, ancora assonnato, in maniera poco gentile ho risposto alla telefonata di mio padre che voleva condividere con me l’entusiasmo dei primi frutti del suo melo grafenštajnc – una razza autoctona croata che dona i frutti rosei, croccanti e dolci al punto giusto. L’entusiasmo di un amante della terra, che fu tra i primi a partecipare alla fondazione di un giornale dedicato esclusivamente agli  agricoltori e coltivatori nei Balcani, non attecchiva o meglio non riusciva a suscitare un’emozione qui, sull’asfalto sabaudo che calpestavo mentre ero al telefono. Un passo dopo l’altro e mi ritrovo seduto davanti al computer, gesti quotidiani con la penna in mano attraverso i quali cerco di legittimare questa mia carenza di sensibilità usando le parole degli altri. “Tra il mio pollice e l’indice/ sta la comoda penna, salda come una rivoltella/ Sotto la finestra, un suono chiaro e graffiante/ all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso: / è mio padre che scava/ Guardo dabbasso/ finché la sua schiena piegata tra le aiuole/ non si china e si rialza come vent’anni fa/ ritmicamente tra i solchi di patate/ dove andava scavando” (dalla poesia “Scavando” di Seamus Heaney).

Che essere immondo che sono diventato. Così lontano dalle radici, dal suolo che diede origine ad una stirpe orgogliosa e laboriosa. Una comunità politica si costituisce solamente se ci sono 3 elementi, ci hanno insegnato: un popolo, un territorio (che appartiene al popolo, alla sovranità del popolo) e un ordinamento giuridico (una somma di poteri, la sovranità che spetta al popolo). Nel momento in cui viene a mancare anche uno solo di questi elementi, l’aspirazione a un nuovo ordine sociale che ponga come valori assoluti e irrinunciabili l’uomo e l’ambiente diventa impellente? I titoli che anche questa mattina riportano “Una persona è morta a Crema, un 36enne che insieme ad altre persone, intorno a mezzanotte, stava cercando di aprire una chiusa per far defluire l'acqua dalla roggia mulino…” sembrano rispondere da soli. Viviamo davvero in un Paese dove per riparare i danni di alluvioni, frane, terremoti si spende molto di più di quanto occorrerebbe per finanziare un’opera urgente e/o straordinaria di prevenzione dal rischio idrogeologico o sismico?

Mi rendo conto che in queste righe pongo solo delle domande e invoco i ricordi dei giorni andati, flagellandomi con il mouse senza fili ma sempre davanti a una comoda scrivania come si addice ad un over 40, credo. Sì, oggi è la giornata mondiale della gentilezza, ma è anche la giornata nella quale molti dei miei compaesani combattono per il loro suolo, per un pezzo di terra che vedono letteralmente sparire sotto i loro piedi. Eroi di un mondo che nel  sistema di valutazione delle agenzie di rating non tiene conto della storia, dell’arte e del paesaggio italiano (vi ricordate, se n’è parlato molto a febbraio di quest’anno, a che punto è quella questione?!),  che, come tutto il mondo sa, sono alla base della forza economica dell’Italia. Così almeno ho imparato qui, da voi.

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