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Ecco i nomi dei nuovi stellati premiati dalla prestigiosa Guida Michelin. 29 i ristoranti che guadagnano la prima stella, e tra i tristellati arriva Niko Romito: “Ci volevano altrove, ma abbiamo voluto restare nel territorio e raccontare la nostra filosofia”

 

È il grande giorno, il giorno delle stelle... Michelin. Oggi si celebrano a Palazzo Giureconsulti (Milano) gli stellati della Guida Michelin 2014. Una guida capace in passato di diventare un punto di riferimento imprescindibile nell’enogastronomia italiana, e capace oggi di resistere al fiorire di recensioni e guide online prodotte dagli utenti: la Guida Michelin resta una stella, come quelle che assegna ogni anno al meglio della ristorazione d’Italia.

A Palazzo Giureconsulti si è riunito come da tradizione il mondo della gastronomia nostrana: chef, ristoratori, giornalisti di settore, tutti ad ascoltare la voce del caporedattore della guida, Sergio Lovrinovich (il successore da qualche mese di Fausto Arrighi). Prima dei riconoscimenti, Lovrinovich racconta le nuove tendenze e non solo: “Non spunto in video per non farmi riconoscere.  Coordino la redazione della guida. Linee guida e tendenze: il consumatore giudicando le delinea. Noi valutiamo la capacità di equilibrare il piatto e la personalità dei piatti. Il consumatore oggi è più consapevole.  La guida 2014 conferma l’abilità e il trend positivo degli chef del sud che tornano a casa per valorizzare i propri territori. Il futuro? Interesse per i territori e neoesotismo. La cucina molecolare è  in calo e i dolci sono meno dolci. Un’altra tendenza: le verdure nei dessert”.

Per il 2014, i ristoranti che hanno guadagnato la loro prima stella sono 29 (v. immagine), situati in 14 regioni diverse: Piemonte (2), Valle d’Aosta (1), Liguria (1), Lombardia (2), Veneto (5), Trentino Alto Adige (5), Emilia Romagna (3), Toscana (1), Lazio (1), Campania (2), Puglia (3), Basilicata (1), Calabria (1) e Sardegna.

Sono tre, invece, i ristoranti che hanno guadagnato una stella, passando da una a due stelle: la Locanda Don Serafino, di Ragusa Ibla (RG), Devero Ristorante a Cavenago di Brianza (MB) e Villa Feltrinelli a Gargnano (BS). Chi è passato da “promessa” alla prima stella è invece il ristorante di Angelo Sabatelli a Monopoli (BA), Krèsios di Telese Terme (BN) e L' Chimpl di Vigo di Fassa (TN). I ristoranti a due stelle sono adesso 40, mentre 281 quelli a una stella (in 5 anni gli stellati sono aumentati del 21%).

 

Per quanto riguarda invece l’Olimpo, quello dei tristellati Michelin, nessun ristorante ha perso una stella, e la lista ora conta 8 realtà della nostra ristorazione. Standing ovation per Niko Romito, patron del Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), che con una nuova stella sale sul podio a tre stelle. Con la voce rotta dall'emozione, Romito ha commentato così il premio ricevuto: “Non pensavamo di arrivare in così poco tempo a questo risultato, nel 2007 abbiamo ricevuto la prima stella. Ci dicevano di andare via e ci promettevano investimenti. E invece abbiamo detto no, abbiamo voluto restare nel territorio e raccontare la nostra filosofia”. Un impegno sul e per il territorio che è la cifra distintiva della Guida Michelin, le cui stelle illuminano l’enogastronomia italiana.

 

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