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Un’inchiesta di Repubblica sulla località turistica agrigentina rivela la presenza di 25 villette in costruzione a pochi passi dall’albergo sulla spiaggia abbattuto dopo 20 anni di battaglie. La protesta monta in Rete

 

La Scala dei Turchi è una parete rocciosa a picco sul mare che si trova lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Il suo enorme fascino ne ha fatto un luogo amato da moltissimi: dai turisti, che ogni giorno vi si recano per godere del paesaggio e del piacere di rilassarsi in spiagge incantate; dall’Unesco, che ne vuole fare un patrimonio mondiale dell’umanità; ma anche da chi ne è talmente affascinato da voler prendere casa un po’ troppo vicino al mare, in spregio al buongusto anche se, talvolta, non alla legge.

Su la Repubblica è stata pubblicata nei giorni scorsi un’inchiesta di Francesco Viviano dedicata agli ecomostri della Scala dei Turchi. Il “padre” di tutti i mostri è il famoso scheletro di un albergo costruito a pochi metri dal mare: dopo vent’anni di battaglie, nello scorso giugno lo scheletro è stato finalmente abbattuto. Ma in quella zona gli ecomostri non mancano. Se da decenni vi è un gruppo di case che si affaccia sul mare, senza neanche una stradina a separare le abitazioni dalla strada, a breve distanza dall’ecomostro abbattuto è in costruzione un nuovo complesso di 25 villette: 25 “mostriciattoli”, come sono stati ribattezzati.

In teoria, tutto è in regola. I permessi ci sono tutti: quello del Comune di Realmonte, della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali di Agrigento, certificazioni energetiche, perizie giurate. Ma, come riporta l’inchiesta di Repubblica, è interessante sapere che “il direttore dei lavori per la realizzazione delle 25 villette è l'ex sindaco di Realmonte, Giuseppe Farruggia che nel 2008 presiedeva proprio la giunta che aveva approvato il piano di lottizzazione dove sono poi sorti i 25 "mostriciattoli", la lottizzazione denominata Borgo Scala dei Turchi”. L'impatto ambientale, inoltre, denuncia l'associazione "Mare Amico", non sarebbe inferiore rispetto all'ex ecomostro abbattuto a giugno.

Un altro elemento interessante dell’inchiesta riguarda poi i nomi dei possibili futuri proprietari degli immobili, tra cui figurerebbero anche Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, e Stefania Prestigiacomo, ex ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Le proteste scatenatesi sul web e sui social media, tuttavia, hanno portato la Procura della Repubblica di Agrigento ad avviare un'inchiesta per verificare se per la realizzazione dei 25 “mostriciattoli” siano stati compiuti dei reati. E anche la Sovrintendenza ai Beni Culturali, che aveva dato parere favorevole alla costruzione, ha bloccato i permessi che aveva concesso fermando di fatto i lavori del progetto edilizio.

 

GUARDA L’INCHIESTA DI REPUBBLICA (CON VIDEO)

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