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La Commissione Europea presenta una proposta di legge per aggiornare il quadro normativo relativo ai pacchetti vacanza, fermo al 1990. Più tutele per chi acquista servizi e vacanze online

 

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con il caso Malev, la compagnia aerea di bandiera ungherese che nel 2012 fallì. Molti passeggeri si ritrovarono con biglietti resi inutilizzabili dallo stop dei velivoli, e si scatenò una feroce polemica quando si comprese che non sarebbero stati risarciti i viaggiatori che avevano acquistato il biglietto su Internet. Questo avvenne, si disse, per la conseguenza della mancanza di tutele nei confronti dei passeggeri in caso di fallimento delle compagnie aeree e, soprattutto, dell'assenza di una normativa a livello europeo che regolamenti queste situazioni.

Ebbene, un anno e mezzo dopo quell'episodio, e a quattro anni dall'avvio delle consultazioni pubbliche, la Commissione Europea ha presentato una proposta di aggiornamento delle normative comunitarie sui cosiddetti "pacchetti vacanze", ferme al 1990: una vita fa, considerato quanto nel frattempo sia diventato consueto l'acquisto di servizi turistici online.

Ora toccherà al consiglio dei governi europei e all'Europarlamento approvare il nuovo quadro normativo, che si è decisamente messo al passo con i tempi e con le pratiche dei viaggiatori. Numerose le novità: è stato introdotto il limite del 10% per i supplementi di prezzo ai pacchetti vacanze; sono stati rafforzati i diritti di annullamento e di trasferimento della vacanza ad altra persona. E sono stati rafforzati, appunto, anche i diritti dei viaggiatori al rimborso: dopo l'approvazione europea, si potrà risolvere il contratto gratuitamente prima della partenza in caso di catastrofi naturali, disordini civili o altre situazioni gravi simili nel Paese di destinazione che possono pregiudicare la vacanza (ad esempio se le ambasciate sconsigliano di recarsi in quel Paese).

Un'altra novità volta a tutelare i viaggiatori riguarda la maggiore chiarezza sulla responsabilità: l'organizzatore sarà infatti responsabile della corretta esecuzione di tutti i servizi inclusi nel pacchetto, mentre le norme ancora in vigore hanno finora consentito il rimpallo delle responsabilità tra l'organizzatore e il venditore, a danno ovviamente del consumatore.

Delle novità relative ai pacchetti vacanza contenute nella proposta della Commissione Europea parla la sezione Viaggi del quotidiano la Repubblica:

Limite del 10 per cento ai supplementi di prezzo ai pacchetti vacanze. Più chiarezza su chi è responsabile di cosa e numero unico in caso di problemi. Rafforzamento dei diritti di annullamento e di trasferimento della vacanza ad altra persona. Rafforzamento anche dei diritti di ricorso dei clienti, fino alla possibilità di chiedere i danni morali per "vacanza rovinata". Per le imprese del turismo invece semplificazioni normative assieme ad un taglio dei costi, con l'eliminazione di obblighi "obsoleti" come quello di ristampa degli opuscoli.

Questi, in sintesi, i punti qualificanti della proposta di aggiornamento delle normative comunitarie sui "pacchetti vacanze" che la commissione europea ha presentato in pieno avvio di stagione delle ferie estive. Si punta a mettere queste regole al passo coi tempi, decisamente cambiati rispetto alla formulazione originaria.  Il quadro attuale sui viaggi "tutto compreso" risale infatti al 1990 e ora l'Ue ravvisa la necessità di "rispondere a una radicale trasformazione del mercato del turismo". La riforma è stata presentata dopo una consultazione pubblica avviata nel 2009 seguita da seminari e conferenze, e diventerà operativa se, come pare abbastanza scontato, sarà approvata dal consiglio dei governi europei e dall'europarlamento.

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