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Andrea Babbi, dg dell'Enit, lancia un appello al governo per chiedere investimenti aggiuntivi e maggiore coordinazione tra Stato ed enti locali per far crescere il turismo nel nostro Paese

Investimenti e chiarezza: questo chiede Andrea Babbi al governo e alle istituzioni. Il direttore generale dell'Enit, intervenuto a un'assemblea nazionale di albergatori, ha infatti chiesto uno "sforzo collettivo" a tutto il sistema Paese, con l'obiettivo di far tornare l'Italia tra le prime tre destinazioni del turismo mondiale.

Gli investimenti a cui fa riferimento Babbi sono i circa 100 milioni annui che servirebbero per far funzionare al meglio la macchina dell'Enit, che oggi sopravvive con 18,5 milioni, di cui almeno 16 necessari per i costi strutturali e solo il resto a disposizione per iniziative di comunicazione e promozione del nostro sistema turistico. Ma dal settore alberghiero alzano la cifra, parlando di 500 milioni necessari alla riqualificazione delle strutture alberghiere italiane.

La chiarezza che manca e che viene invocata da Babbi, invece, è quella che servirebbe a capire "chi fa cosa": dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, infatti, non si comprendono più le competenze dell'Enit e del governo centrale, e questa dispersione di energie verso le autorità locali ha prodotto frammentazione e scarsa efficacia.

Ne parla Il Fatto Quotidiano, in un articolo di Alberto Crepaldi dal titolo "Turismo: 500 milioni per far tornare l’Italia sul podio mondiale"

“Perché l’Italia torni ad essere tra le prime 3 mete turistiche mondiali, nei prossimi 3-4 anni serve uno sforzo collettivo. Fatto di lavoro duro. Fondato sulla presenza di risorse aggiuntive e teso a riqualificare l’offerta, migliorare la sincronia tra Stato-Regioni-province autonome, attrarre investimenti esteri, innovare agganciando il settore ricettivo all’agenda digitale, rendere il ruolo dell’Enit più incisivo sui mercati del turismo”.

Lo ha detto ieri Andrea Babbi, direttore generale dell’Enit da pochi mesi, in occasione di una partecipata assemblea nazionale di albergatori aderenti ad una nota catena internazionale. Ripercorrendo i termini del piano strategico per lo sviluppi del turismo varato dal precedente governo ed ora nelle mani del ministro Bray.

Servono innanzitutto risorse aggiuntive al settore. Nell’ambiente dell’ospitalità alberghiera si parla di 400-500 milioni ogni anno nei prossimi 3 anni. La maggior parte di essi dovrebbero essere destinati alla riqualificazione delle strutture alberghiere. Queste, come è noto, hanno urgente bisogno, da tempo, di elevare il proprio standard qualitativo.

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