Anche se lo studio di questo settore si è affermato (peraltro con forme non ancora definitive) solo negli ultimi anni, il marketing del territorio affonda le proprie radici a metà Ottocento. Fu in pieno XIX secolo, infatti, come spiega Seppo Rainisto in "Il nuovo marketing dei sistemi territoriali", che le istituzioni governative degli Stati Uniti invitarono gli immigrati europei a trasferirsi dalla costa est alla costa ovest del Paese, garantendo ai cosiddetti pionieri la concessione di terre da coltivare e politiche favorevoli agli insediamenti coloniali.
La costruzione di scuole, ferrovie e altre infrastrutture, l'autonomia data ai governi e alle amministrazioni locali, e le diverse leggi federali del governo centrale - come l'Homestead Act del 1841 - ebbero un ruolo determinante nell'incoraggiare numerose famiglie della classe media ad attraversare gli Stati Uniti verso la nuova frontiera occidentale.
Quasi due secoli dopo, le pratiche legate al marketing del territorio si sono evolute di pari passo con le innovazioni tecnologiche e con la conseguente globalizzazione del mercato, ma la colonizzazione del Far West, e gli interventi praticati dal settore pubblico per favorire gli insediamenti in regioni "da scoprire", restano ancora oggi un esempio e un modello cui fare riferimento quando si vogliano attuare delle politiche di marketing territoriale efficace.