11,5 miliardi di euro, quasi una manovra finanziaria: è questa la cifra del saldo attivo del 2012 fatto registrare dal settore turistico in Italia, una cifra che dimostra per l’ennesima volta quanto sia importante il turismo per l’economia del nostro Paese. A certificare il saldo attivo del 2012 è stato l’Osservatorio Ciset-Bankitalia, che lo ha presentato a Venezia.
Il monitoraggio contabile ha dunque certificato che le spese dei turisti internazionali in Italia, nel 2012, si sono attestate su 32,056 miliardi di euro, con una crescita di 1,165 miliardi di euro rispetto al 2011. In leggera diminuzione, invece, i consumi dei turisti italiani all’estero: 20,512 miliardi di euro lo scorso anno, e 20,583 miliardi nell’anno precedente.
Nel 2012 il saldo netto della bilancia turistica dei pagamenti risulta quindi in crescita rispetto a quello registrato nell’anno precedente, e questo grazie soprattutto all’incremento delle entrate internazionali per turismo a fronte di una stagnazione delle uscite (+3,8% contro -0,3%).
Tra i segmenti dell’offerta turistica che hanno funzionato meglio, il Ciset indica nella cultura e nella natura i due fattori trainanti: questi comparti hanno infatti fatto meglio rispetto al segmento balneare che, dopo anni di crescita, sta mostrando preoccupanti decrementi che includono i visitatori dall’estero.
Il turismo culturale ha infatti toccato il 57% delle motivazioni di fondo delle visite in Italia (55% nel 2011), così come il cosiddetto “turismo natura” ha compiuto un notevole balzo in avanti (+20%) in termini di spesa turistica. Il mare, invece, che ha sempre costituito un fiore all’occhiello del nostro incoming, per la prima volta è sceso al di sotto del 20%, con un esiguo 18% di quota-mercato.