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Un decalogo per guidare le pratiche quotidiane e indirizzarle verso percorsi di sviluppo equilibrati e rispettosi dell’ambiente e delle comunità. Non una limitazione alla crescita delle imprese e dei territori, piuttosto un accompagnamento ai nuovi modelli turistici

Ocre, comune italiano di 1.159 abitanti in provincia dell’Aquila, passerà alla storia del turismo nazionale per aver dato il nome alla “Carta di Ocre sul Turismo Sostenibile. Un decalogo for #turismoperunasolaterra”. Il 18 settembre di quest’anno si è infatti tenuta nel Monastero di Santo Spirito, nel pittoresco borgo abruzzese, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che ha elaborato e approvato il documento, successivamente consegnato al Governo nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 18 ottobre.

La Carta di Ocre si inserisce all’interno della riflessione promossa da UNWTO con il programma “One Planet, Travel with care” e secondo gli obiettivi del Millennium Goals, e si traduce in un decalogo di suggerimenti a partire dalle esperienze degli stakeholder che già operano sul campo, nella convinzione che il turismo sostenibile rappresenti davvero il futuro del settore. In sostanza, delimita il campo concettuale di sostenibilità, parola abusata negli ultimi tempi, accettando la definizione che ne dà UNWTO: sostenibilità è “quell’attività turistica in grado di soddisfare i bisogni presenti dei turisti, dell'industria turistica e delle popolazioni ospitanti senza compromettere la soddisfazione dei bisogni delle generazioni future”.

Il decalogo mette al primo punto la gestione delle risorse, senza necessariamente rinunciare all’innovazione tecnologica. Successivamente definisce regole di policy/planning che intendono favorire la fruizione responsabile di contesti paesaggistici diffusi quali i parchi naturali e marini, la montagna e le aree rurali. Altri punti mettono a fuoco le attività di marketing e di comunicazione responsabile, definiscono un codice di condotta per i turisti, la formazione degli operatori, la costruzione di strutture eco-compatibili. Ulteriori punti sono dedicati agli indicatori per il monitoraggio degli effetti prodotti dalle politiche per il turismo e in particolare alle informazioni aggiornate sugli itinerari, i tempi e la durata delle visite per evitare il fenomeno dell’overtourism.

Questo insieme di regole verrà affidato alle singole istituzioni per la loro traduzione in comportamenti concreti, mentre l’Istat è chiamato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite a svolgere un ruolo attivo di coordinamento nazionale nella produzione degli indicatori per la misurazione dello sviluppo sostenibile e il monitoraggio dei suoi obiettivi.

 

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