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"Dopo molti anni a discutere sui 'perché' e sui 'come' e fra molti 'se', 'ma' ed occasioni inesorabilmente perse, ecco arrivare una serie di cambiamenti, che prefigurano una 'strada diversa' e l'applicazione di una logica consapevole di creazione di valore": arriva dal sito web di Experyentya, studio associato di ricerca e consulenza, la descrizione di un caso esemplare di marketing del territorio. A scriverlo è Fulvio, e il centro della sua riflessione è Minori, un piccolo Comune della Costiera Amalfitana che dopo anni di immobilismo - condizionato dalla convinzione di poter campare sulla rendita di posizione - ha attuato una serie di politiche e strategie dirette a far cambiare passo al sistema turistico locale.

Ecco la storia di Minori:

 

Minori è un paesino della Costiera Amalfitana, poco conosciuto rispetto a località più rinomate come Amalfi, Ravello e Positano, ma con un indubbio fascino.

Fin da piccolo ho osservato stupito l'immobilismo di politici ed operatori economici del posto, ma crescendo ho capito che probabilmente la bellezza di questi luoghi ed il passaparola negli anni d'oro del turismo internazionale hanno alimentato un atteggiamento da "rendita da posizione".

Ecco, così, un'offerta alberghiera sostanzialmente arretrata, scarsa integrazione fra le proposte dei diversi operatori, utilizzo sottodimensionato e malcalibrato della leva dell'intrattenimento, scarsa attenzione al "palscoscenico" naturale ed al background culturale locale. Il tutto, come accade in molti altri casi, senza scelte, alla base, di clientela da servire e di identità da esprimere sul mercato, soprattutto in riferimento ai leader locali (i top player citati in precedenza) e rispetto al posizionamento complessivo della "Costa d'Amalfi".

Dopo molti anni a discutere sui "perchè" e sui "come" e fra molti "se", "ma" ed occasioni inesorabilmente perse, ecco arrivare una serie di cambiamenti, che prefigurano una "strada diversa" e l'applicazione di una logica consapevole di creazione di valore. Non è il primo caso di "crescita culturale" nella gestione dei territori, come abbiamo visto in precedenti post, e questo lascia ben sperare.

(Continua a leggere sul sito di Experyentya)

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