Nel programma di governo della Regione la sostenibilità è un principio fondante per lo sviluppo del turismo e la valorizzazione dell’ambiente. Con la Toscana nel progetto otto qualificati soggetti europei
Il bacino del Mediterraneo rappresenta una delle destinazioni più importanti al mondo in termini di turismo internazionale e domestico, rappresentando circa un terzo del totale degli arrivi. È un business crescente e potrebbe in futuro rappresentare una fonte di lavoro e di reddito per molti giovani. A patto che si tenga conto dei rischi a cui un’area così antropizzata è sottoposta per l’impatto ambientale: l’eccessiva pressione turistica sui territori, le costruzioni estensive lungo le coste, l’erosione delle coste stesse da parte del mare, l’inquinamento dell’acqua del mare, l’impoverimento dell’eredità culturale locale.
Su queste premesse è nato il progetto MITOMED+ che vede la Toscana come soggetto capofila. Si tratta della costruzione di un sistema di indicatori in grado di misurare l'impatto del turismo sulle località costiere utilizzandone poi i risultati per pianificare, monitorare e costruire politiche di sviluppo del turismo stesso.
MITOMED+ (acronimo di Models of Integrated Tourism in the Mediterranean - Modelli integrati di turismo nel Mediterraneo) si inserisce nell'ambito del programma di cooperazione transnazionale INTERREG MED e prevede un budget di 2,6 mln di euro di cui l'85% coperto da finanziamento comunitario ed il restante 15% dal cofinanziamento nazionale dei partners. La quota attribuita alla Regione Toscana è 500 mila euro (425 mila di finanziamento comunitario e 75 mila di cofinanziamento statale).
In quanto capofila, la Toscana coordina gli aspetti tecnici e contenutistici ed è responsabile amministrativamente del progetto nei confronti dell’UE. Gli altri partners italiani e stranieri di MITOMED+ sono: ANCI (Italia), Università di Girona (Spagna), Andalusia Region (Spagna), Institute of Agricolture and Tourism (Croazia), Larnaca District Development Agency (Cipro), NECSTour (Belgio), Conference of Peripheral Maritime Regions of Europe (CPRM) e CNR-IBIMET Institute of Biometerology (Italia). Come si evince dai soggetti partecipanti, il progetto si estende a 5 regioni del Mediterraneo che saranno coinvolte nei test e negli scambi di esperienze (Toscana, Catalogna, Croazia, Cipro e Andalusia), due istituti di ricerca a copertura degli aspetti inerenti la conoscenza (l'università di Girona in Spagna ed il CNR in Italia), e due reti europee (NECSTouR e CRPM) che garantiranno il dialogo e la diffusione dei risultati al livello internazionale.
Tra le attività previste sono incluse due azioni pilota, una focalizzata sugli indicatori, consistente nel test e affinamento del sistema di indicatori e del modello di gestione integrato in una serie di destinazioni turistiche ubicate nei territori dei partner e l’altra che prevede invece un test del modello gestionale, applicato al settore specifico di intervento "spiagge verdi".
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Nella foto, la spiaggia della Padulella a Portoferraio, Isola d'Elba. Foto di Roberto Ridi