In occasione dello Slow Travel Fest di Monteriggioni (Siena), il Centro Studi del TCI delinea il profilo del turista che percorre la Via Francigena, la cui popolarità è esplosa recentemente. Solo il 10% ha motivazioni religiose, e oltre a chi la percorre a piedi c’è un 25% di visitatori in bici
Il “fenomeno Francigena” è esploso: l’antico percorso che dal Nord Europa porta a Roma è diventato negli ultimi anni un vero e proprio modello di turismo sostenibile e desiderato da viaggiatori italiani e stranieri, tanto da dar vita a candidature all’Unesco, progetti regionali, nazionali ed europei.
A tracciare un identikit dei turisti della Francigena ci ha pensato il Touring Club, con una ricerca che verrà presentata domani a Monteriggioni (Siena) durante gli Stati generali della via Francigena che si tengono nell'ambito dello Slow Travel Fest.
“Solitario, ma compagnone con chi incontra camminando. Abituato ad organizzarsi da solo, sempre con una guida in tasca per godere fino in fondo del viaggio; attento a spendere il giusto, accontentandosi di strutture da vero pellegrino, anche se la motivazione che lo spinge raramente è di carattere religioso”. Inizia così il dossier del TCI sul profilo del turista che cammina lungo la Via Francigena, realizzato in collaborazione con l'Associazione Europea delle vie Francigene, intervistando viaggiatori che hanno percorso almeno in parte il più importante cammino italiano.
I dati confermano che sul tratto italiano della Francigena il turismo è una realtà piuttosto recente, che si sta affermando in questi ultimi due, tre anni. Il 90% degli intervistati infatti ha fatto il viaggio negli ultimi 36 mesi, periodo in cui il numero dei camminatori è cresciuto esponenzialmente. Ed è giusto dire camminatori, più che pellegrini, sottolineano dal Touring Club. Perché tra le motivazioni che spingono a partire quella religiosa è valida solo per il 10% degli intervistati, mentre quasi un quarto si muove per interessi culturali e il 17% lo fa per provare un'esperienza lontana dal turismo di massa. Tanto lontani che la metà degli stranieri intervistati compie il viaggio in solitario.
Anche se la stragrande maggioranza si muove a piedi, non manca un 25% di persone che la percorre in bicicletta. In entrambi i casi i camminatori viaggiano preferibilmente in primavera ed estate e sono attenti al budget: preferiscono le strutture extra-alberghiere (che sono comunque le più capillari lungo il Cammino) e spendono meno di 500 euro. Una cifra contenuta, visto e considerato che in media il soggiorno è di 10 giorni (che diventano 17 per gli stranieri), anche se quasi un quarto degli intervistati ha ammesso di aver camminato per meno di 4 giorni, e un altro quarto per meno di una settimana.
“La domanda di turismo lento, in particolare sui Cammini, è in fortissima espansione e costituisce un modo unico e sostenibile per scoprire il nostro Paese. In vista del prossimo Giubileo della Misericordia, l’Italia deve farsi trovare pronta per offrire un’esperienza accessibile alle diverse tipologie di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, in termini di servizi e di infrastrutture” sono le parole con cui Massimiliano Vavassori, direttore del Centro Studi TCI, conferma l’esplosione del fenomeno Francigena.
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