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280 musei, 26 festival e un patrimonio straordinario nella regione culla della civiltà italiana. Ma nel 2013 i 13 siti archeologici hanno staccato pochi biglietti; 2014 in ripresa grazie ai Bronzi
L'Italia è nata in Calabria: gli antichi Greci, infatti, usavano la parola Italia già intorno al Vi secolo a.C., e la usavano per definire la punta del nostro Stivale, considerabile quindi una delle culle principali della cultura italiana. 2500 anni dopo, una ricerca del Censis si è occupata di misurare il capitale culturale della Calabria. Un patrimonio, dice lo studio, che comprende 13 siti archeologici e complessi monumentali individuati dal Ministero dei Beni culturali, 280 fra musei, archivi e collezioni, 414 biblioteche, 186 sale teatrali.
La stessa indagine indica poi che la cosiddetta infrastruttura culturale della Calabria può contare su 354 sedi di scuole superiori di secondo grado e 646 beni vincolati. La regione ha in dote 2 bandiere arancioni del Touring Club, 10 fra i borghi più belli d'Italia, 3 borghi autentici e ben 159 centri storici e insediamenti minori suscettibili di tutela e valorizzazione, a cui si aggiunge una "città slow" (Altomonte) e oltre 70 Comuni con patrimonio edilizio storico risalente a prima del 1919.
Tra gli aspetti negativi individuati dalla ricerca, invece, il fatto che solo il 15% dei Comuni calabresi ha una libreria e appena il 6% dispone di una sala cinematografica.
La ricerca "Big data e social network per istruzione e cultura in Calabria" realizzata dal Censis con il contributo della Regione Calabria, è stata presentata oggi da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis. Nel 2013 i biglietti staccati, gratuiti o a pagamento, nei 13 monumenti e siti archeologici statali aperti al pubblico sono stati "solo" 195.000, l'equivalente dei visitatori del solo sito di Castel del Monte in Puglia. Un dato decisamente basso, denuncia la ricerca del Censis, tanto più se si considera che l'ingresso nella gran parte dei musei e delle aree archeologiche calabresi è gratuito.
Il dato sul 2013, spiegano comunque gli autori dello studio, è fortemente condizionato dalla chiusura per lavori di ristrutturazione di Palazzo Piacentini, ovvero della sede del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, principale attrattore regionale e sede "naturale" dei celebri Bronzi di Riace.
I dati provvisori del 2014, da quando cioè la riapertura del museo si è accompagnata al ritorno dei Bronzi, sono però incoraggianti. Quasi solo con la sala dei Bronzi di Riace, nei primi 8 mesi dell'anno si sono avuti 155.000 visitatori (di cui 40.000 solo nel mese di agosto). Proiettando questo risultato sull'intero anno, si potrebbe arrivare a chiudere il 2014 raggiungendo le 240.000 presenze. E con il museo integralmente riaperto, con la sua straordinaria collezione e i nuovi spazi e allestimenti, nel 2015 (l'anno dell'Expo milanese, a cui è stato negato dalla commissione scientifica ministeriale il permesso di ospitare temporaneamente i Bronzi) si potrebbe arrivare a 300.000 presenze.
Nel 2013 il palinsesto di eventi culturali di qualità in Calabria ha registrato 26 festival specializzati, alcuni di valenza internazionale (dalla letteratura al teatro, dalla lirica al jazz, dalla pittura alla fotografia); 10 eventi a carattere multi-tematico, in cui diversi linguaggi vengono proposti in un'unica cornice; 3 manifestazioni della tradizione popolare e religiosa. Decisamente più alta, rispetto a quella dei musei, la partecipazione agli eventi: 1,3 milioni di presenze, con una media di circa 35.000 partecipanti per evento. Elevato anche il coinvolgimento del territorio, considerato che gli eventi sono stati ospitati in 67 Comuni. Complessivamente, il finanziamento necessario per l'organizzazione dei 39 eventi (8 milioni di euro) ha generato una spesa di quasi 55 milioni di euro da parti di visitatori e turisti, con un effetto moltiplicatore pari quasi a 7 volte l'investimento.
Il 57% delle oltre 3.000 citazioni sul web che hanno riguardato i beni culturali della Calabria nel periodo agosto-settembre 2014 riguarda i musei e le aree archeologiche (come i Bronzi di Riace o Kaulonia) e i monumenti (il Castello aragonese di Le Castella o la Chiesetta di Piedigrotta). Seguono con il 24% i parchi e le riserve naturali (il Pollino e la Sila, ma anche la Riserva marina di Capo Rizzuto). L'11% si concentra sui teatri (in particolare, il Politeama di Catanzaro). Tra le fonti è Facebook che predomina, con il 60% delle discussioni o segnalazioni sui beni culturali calabresi. Le news coprono una quota poco superiore al 17% del totale, i blog e Twitter raggiungono insieme il 16%. Tra gli argomenti più "virali" sul web, i Bronzi di Riace (24%) e la Chiesetta di Piedigrotta a Pizzo (nella foto) in provincia di Vibo Valentia (oltre il 18%).

 

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