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L’arte dei muretti a secco, molto diffusa in Puglia, è entrata nella lista Unesco dei Patrimoni dell’Umanità

Bellezza, natura, autenticità: i muretti a secco evocano diverse immagini ed emozioni. Il paesaggio grazie alla loro presenza si impreziosisce, diventa armonioso e fa pensare che l’uomo può essere capace di rapportarsi alla natura in modo rispettoso e sano, senza alterarla. Essi sono un grande patrimonio per tutta l’area del Mediterraneo, caratterizzano il territorio, lo rendono unico. I muretti a secco sono il comune denominatore di tutte le zone rurali d’Italia, rappresentano un antico metodo di divisione dei terreni, una tecnica che viene tramandata di generazione in generazione, che resta però sempre attuale e gradevole alla vista, ma soprattutto per l’ambiente.

Tra gli ingressi del 2018 nella prestigiosa lista UNESCO, nei Patrimoni dell’Umanità, troviamo proprio l’arte dei muretti a secco, perfetti rappresentanti della relazione armoniosa tra l’uomo e la natura. La candidatura è stata presentata dall’Italia (con la Regione Puglia come promotrice) insieme ad altri paesi: la Croazia, Cipro, la Francia, la Grecia, la Slovenia, la Spagna e la Svizzera. Lo scopo è la tutela di questa arte legata al mondo contadino, una pratica diffusa generalmente in tutto il bacino del Mediterraneo, ma che in Puglia è particolarmente evidente, caratterizzando il suo paesaggio rurale.

Proprio per questo motivo, tale arte si identifica con la Puglia, valorizzando al meglio l’intervento rispettoso dell’uomo e puntando l’accento sulla pietra, come elemento naturale che rappresenta la fatica, l’ingegno e il lavoro certosino dei contadini. L’UNESCO è un’organizzazione facente parte dell’ONU che promuove la pace e la comprensione tra le nazioni attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione, al fine di promuovere il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto, per i diritti umani e le libertà fondamentali, definite dalla carta dei diritti fondamentali delle Nazioni Unite. Il riconoscimento dell’UNESCO rappresenta un traguardo importante, specie quando si tratta di tradizioni che sono radicate nella cultura del territorio.

Oltre al prestigio che un premio del genere dona a livello internazionale, con la conseguente consapevolezza di far parte di una rete mondiale di eccellenze, essere inseriti nella Lista UNESCO consente ai residenti del territorio di guardare con occhi diversi ciò che ha sempre identificato la propria cultura. Dopo l’ottenimento del riconoscimento, inizia un nuovo percorso, fatto di un cambiamento di visione e mentalità, con il fine ultimo di preservare e promuovere, anche a scopi turistici, tradizioni ed eccellenze che da sempre caratterizzano il territorio.

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Debora Calomino

Twitter @CalominoDebora

 

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In alto: Trullo e terrazzamenti nelle campagne di Ceglie Messapica (BR). Foto di Mfran22, licenza cc by sa 4.0

 

 

 

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