Nell’Hunan sta per nascere una città italiana da 250mila mq (poco meno di Viareggio), con manufatti e lavoratori italiani. Un parco dei divertimenti che potrà far crescere la voglia d’Italia in Cina
Una città italiana, con tanto di lavoratori e artigianato italiani, nel bel mezzo della Cina. Sarà un mix di Venezia, l’architettura di Assisi e manifattura marchigiana a caratterizzare la città italiana in scala reale che animerà il parco tematico cinematografico, a Changsha, progettato come luogo di divertimento e centro conferenza di livello mondiale.
Il progetto e le opportunità di questo investimento sono stati presentati in questi giorni in Umbria e Marche. A realizzare il parco tematico e la città italiana è la Huayi Brothers Media Corporation (HB), definita “la Warner Bros cinese”: si tratta infatti del più importante gruppo cinese del settore cinema, televisione, media ed entertainment.
Nella città di Changsha (capitale dell’Hunan, tra le principali dieci province cinesi, dove nacque Mao), HB sta investendo oltre 3 miliardi di yuan (400 milioni di euro) per realizzare su una superficie di 67 ettari quello che è stato definito “un luogo per trascorrere le vacanze dove è possibile abbracciare tutti i settori del turismo: dal più grande parco divertimenti sulla neve, a una città rinascimentale italiana” come ha detto Liu Kai (general manager HB Italian Town).
I settori di collaborazione per gli imprenditori italiani riguardano l’intrattenimento cinematografico, la ristorazione, l’allestimento delle cerimonie nuziali, l’alberghiero (anche qui si chiede una gestione italiana degli hotel), la manifattura artigianale di qualità e i laboratori del gusto (per animare i negozi italiani che verranno realizzati), l’organizzazione di spettacoli e manifestazioni artistiche. “Vogliamo che nel villaggio aleggi la passione e la cultura italiana. L’Italia è la culla dei popoli e delle culture europee, del Rinascimento. Guardiamo in particolare alle Marche perché hanno avviato, da tempo, consolidate, amichevoli e ufficiali relazioni con l’Hunan” ha spiegato Liu Qi Dong, presidente HB Italian Town, sottolineando che “la città italiana che realizzeremo dovrà essere punto di incontro e di collaborazione per promuovere lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi”.
L’HB Italian Town sorgerà all’interno del parco cinematografico, con sette sezioni, in corso di costruzione a Changsha: occuperà una superficie di 250mila mq (poco meno di Comuni come Viareggio, Busto Arsizio o Torre del Greco) e sarà una città “ricca di contenuti”: un borgo italiano dove, nelle intenzioni del gruppo cinese, passeggiando e usufruendo dei servizi proposti sarà possibile rivivere fedelmente il gusto, la gastronomia, la cultura e l’arte italiana. Con un ponte sull’acqua si collegherà alla riproduzione, anche questa in scala reale, di una antica città cinese, in una sorta di gemellaggio culturale e di amicizia tra popoli. Gli investitori si attendono una presenza 5-6 milioni di turisti all’anno, e dall’Italia la speranza è che dopo il contatto con una città italiana “finta” più visitatori possibile vogliano fare il confronto con l’Italia reale.
Claudio Pizzigallo
Twitter @pizzi_chi
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(Nella foto in alto, Florentia Village, riproduzione di una città italiana nei pressi di Pechino. Foto di Michael Caster)