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La Ryder Cup è il terzo evento sportivo più importante al mondo a livello mediatico. La sua audience infatti è dietro solo a eventi facilmente intuibili, ovvero le Olimpiadi e i Mondiali di Calcio. Per rinfrescare la memoria, la Ryder Cup è uno dei più prestigiosi tornei internazionali di golf: ogni due anni, si affrontano in una competizione a squadre gli Stati Uniti e l’Europa, in cui ovviamente abbondano i giocatori britannici; fino agli anni ’70, anzi, la sfida era tra USA e Gran Bretagna. Nella sua storia, solo una volta finora (nel 1997) il turno europeo come continente ospitante si è svolto lontano dal Regno Unito.

Ma le cose stanno cambiando, e così nel 2018 si disputerà a Saint-Quentin-en-Yvelines (in Francia) e nel 2022, è stato deciso lo scorso dicembre, a Guidonia, vicino Roma. Quello che è a tutti gli effetti un evento sportivo di primissima importanza attira in media 300.000 appassionati provenienti da oltre 60 nazioni, viene trasmesso in diretta da 50 emittenti in 200 Paesi del mondo, con 600 milioni di telespettatori.

L’assegnazione all’Italia dell’edizione 2022 della Ryder Cup è di una rilevanza forse non pienamente compresa da chi si occupa di attrazione di investimenti e turisti internazionali. Per avere un’idea, l’indotto economico previsto per i 3 giorni di torneo si aggira tra i 600 e gli 800 milioni di euro, come ha spiegato il presidente della Federgolf, Franco Chimenti, quando nell’esprimere la gioia per il successo ha sottolineato l’espressione “turismo di eccellenza”.
Il 14 dicembre, dopo l’assegnazione ufficiale dell’international board, anche il ministro di Cultura e Turismo, Dario Franceschini, aveva sottolineato la “nuova importante sfida organizzativa e turistica per Roma”. “Il turismo sportivo è notoriamente un segmento che produce molto reddito e che spesso si associa con quello naturalistico e culturale. Lavoreremo pubblico e privato insieme perché il nostro sistema ricettivo sappia farsi trovare pronto” aveva aggiunto Franceschini.
Anche se i numeri di presenze e indotto sono già significativi, ci preme quindi rimarcare con forza l’importanza strategica di questo evento per tutta l’Italia, e non solo per Roma. La ragione è semplice: il target della Ryder Cup è “perfetto” per l’Italia. Turisti internazionali con elevate capacità di spesa, livello medio alto di istruzione e (quindi) di interesse per la cultura, passione per attività outdoor e possibilità di viaggi durante tutto l’anno.
Per sfruttare questo evento così specifico (sicuramente più delle Olimpiadi e dei mondiali di calcio, che attirano pubblici più generalisti), i territori italiani devono attivare una seria sinergia tra settore pubblico e privato. In Calabria, ad esempio, dalla Federgolf regionale è arrivato in questi giorni un pressante invito a realizzare il progetto di legge regionale per la realizzazione di un sistema di campi da golf integrati a infrastrutture ricettive: un esempio concreto e un modello da imitare di reciproco stimolo tra comparti, secondo noi.
Certo, non è trasformando il Sud Italia in un immenso resort con campi da golf che si può pensare di creare un modello vincente (come disse, in modo consapevolmente provocatorio, Farinetti un paio di anni fa). Il percorso, semmai, dovrebbe portare fuori dal green i golfisti, per far conoscere loro il nostro Paese. Ma per fare questo, bisogna prima attirare gli appassionati di questo sport, e quindi realizzare strutture ricettive e campi degni del pubblico del terzo evento sportivo nel mondo.

 

bruno caprioli new 206x259Bruno Caprioli - Mailander

 

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Fonte foto in alto (Marco Simone Golf & Country Club, che ospiterà la Ryder Cup 2022): italy2022rome.com

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