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100 giorni all'inizio di Expo 2015. Per chi, come noi, il countdown l'ha iniziato parecchie centinaia di giorni fa, la sensazione è quella della fine di un ciclo scolastico.

Come quando manca poco agli esami di maturità, e ci si rende conto che il tempo passato dall'inizio del percorso è tanto, ma col senno di poi è letteralmente volato.
E in un certo senso è così: dal 2010 a oggi la struttura organizzativa dell'Expo ha passato prove e test. Ha commesso errori, è stata sorpresa a copiare, a volte ha persino dato l'impressione di non farcela. Ha preso ripetizioni e rimproveri, e negli ultimi mesi lo "studente" Expo si è messo a recuperare il tempo perduto lavorando pancia a terra, 20 ore al giorno, per prepararsi al meglio a ciò che l'aspetta: gli esami di maturità.
Gli esami iniziano il primo maggio, ma non ci saranno prove scritte, tesine e interrogazioni. La prova che dovrà superare l'Esposizione di Milano durerà 6 mesi, e in un lasso di tempo così ampio non si può improvvisare o affidarsi alla buona sorte: bisogna aver studiato bene, e dimostrarlo davanti a una commissione di – si spera – una ventina di milioni di professori, tanti quanti dovrebbero essere i visitatori di Expo 2015.
A cento giorni dall'inizio degli esami, il nostro studente sembra essere quasi pronto. "Il cantiere è salvo, sono già stati venduti 7,5 milioni di biglietti, i Paesi che hanno aderito sono 140. Mancano all'appello le infrastrutture. L'Albero della vita comincerà a essere montato nei prossimi giorni, per il momento è andata deserta la gara (3,9 milioni) per le tecnologie. E rimane un punto interrogativo sul futuro dell'area di Rho-Pero" racconta oggi Repubblica Milano, che aggiunge: "Ma Expo è anche cultura. E il Comune ha presentato il palinsesto per i sei mesi. Un maxicalendario da 26 mostre, tra arte, fotografia e scienza. Leonardo e Giotto le star, il Bacio di Hayez della Pinacoteca di Brera sarà una delle sei icone di Expo in città. Apre il Museo delle culture e la Pietà avrà una nuova sede al Castello. L'apertura alla Gam con Medardo Rosso e il gran finale a Palazzo Reale con 'La grande madre', curata da Massimiliano Gioni".
claudio pizzigalloCi sono due differenze fondamentali tra il nostro studente universale e un normale maturando. Innanzitutto, diciamolo, essere bocciati agli esami di maturità è da sempre un evento molto raro, mentre l'esito di Expo 2015 non è affatto scontato. E poi, il voto. A nessuno, né tra gli organizzatori né tra gli osservatori, basta un 60/100, e neanche un 70 o un 80. L'Italia vuole e ha bisogno che l'Expo sia promosso con il massimo dei voti, per l'orgoglio che ci contraddistingue quando ci mostriamo agli occhi del mondo ma soprattutto perché dall'esito di Expo dipende molto del futuro del turismo e del marketing territoriale del nostro Paese. Insomma, non basta passare in qualche modo la maturità: dopo vogliamo fare l'università, e farla al meglio.
In bocca al lupo a Expo 2015!

 

Claudio Pizzigallo - Marketingdelterritorio.info

Twitter @pizzi_chi

 

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