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Sirmione, Lago di Garda al tramonto

L’applicazione del modello Industria 4.0 al settore turistico sta provocando una rivoluzione di cui la maggior parte degli operatori non è ancora consapevole, mentre il gruppo bancario avanza le sue proposte

Con un appuntamento organizzato sul lago di Garda – Prospettive del turismo 4.0 – Intesa Sanpaolo ha voluto analizzare la situazione del turismo in Italia, con particolare riferimento al settore alberghiero e ricettivo del territorio del Garda e della Lombardia, quarta meta turistica del nostro Paese, e offrire agli operatori del settore nuovi strumenti di competitività: investimenti, crescita nel web e formazione, oltre a valorizzazione delle filiere, destagionalizzazione, ed ecosostenibilità.

Da un’indagine a cura della Direzione Studi e Ricerche è emerso che in Italia, tra le cinque top destination mondiali, negli ultimi dieci anni sono cresciuti del 45% gli arrivi di turisti non residenti, per un totale di oltre 60 milioni nel 2017. In aumento anche le presenze (211 milioni nel 2017, quelle dei non residenti, +30% rispetto al 2008), per un grado di internazionalizzazione ormai prossimo al 50%. Il nostro Paese si distingue per un mix vincente di offerta, in cui le località lacuali emergono fra i principali attrattori: nel 2017, presso i laghi della penisola si sono sfiorati i 27 milioni di presenze di turisti non residenti (+45% rispetto al 2008), di cui il 30% in Lombardia, seconda soltanto al Veneto per capacità di attrazione del turismo lacuale. L’offerta turistica lombarda si configura inoltre tra le più ricche e differenziate in Italia. Con oltre 16 milioni di arrivi nel 2017, 39 milioni di presenze e un grado di internazionalizzazione medio del 61%, superiore alla media nazionale, la regione rientra ormai stabilmente nel novero delle regioni più turistiche, la quarta per turismo incoming, ed è stata capace di attrarre negli ultimi dieci anni frotte di turisti dai Paesi emergenti, cinesi e russi che insieme hanno sfiorato gli 1,6 milioni nel 2017.

Intesa Sanpaolo ha interpellato un campione di aziende alberghiere lombarde, per individuare quali sono le loro necessità per uno sviluppo del potenziale turistico della regione. Filiere, investimenti, formazione, ecosostenibilità, web e destagionalizzazione sembrano essere i fattori chiave e su questi Intesa Sanpaolo si propone come interlocutore privilegiato, mettendo a disposizione del comparto alberghiero: linee di finanziamento dedicate, destinate a investimenti per il miglioramento delle strutture ricettive; un Programma Filiere allo scopo di migliorare le condizioni di accesso al credito rivolgendosi alle imprese tra loro collegate da rapporti produttivi; percorsi di formazione dedicati agli operatori del settore dedicati allo sviluppo di nuove competenze nel digitale; un modello di rating qualitativo che consente di analizzare le necessità delle singole aziende prendendo in considerazione, oltre alle performance economiche, anche gli “intangibili” dell’impresa turistica; un supporto specialistico su progetti complessi attraverso il Desk Turismo di Mediocredito Italiano e l’accompagnamento in operazioni di finanza straordinaria grazie alla struttura dedicata a Pmi e midcap nata di recente dalla sinergia fra Banca Imi e Mediocredito; infine l’accordo triennale di collaborazione con il MIBACT che mette a disposizione un plafond di 5 miliardi destinato alla predisposizione di un vero e proprio “Patto per il Turismo 4.0” e che era stato siglato lo scorso gennaio con l’allora ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

 

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