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Il 2018 sarà un anno record per il turismo e il Belpaese si conferma tra le mete più ambite

“L’America, là dove tutti gli americani sognano di andare a Roma” era il grande sogno di Nando Meliconi, personaggio interpretato dall’indimenticato Alberto Sordi nel film “Un americano a Roma”. Nella pellicola del 1954 diretta da Steno, il giovane esterofilo viveva a Trastevere ma anche lui, come molti americani veri oggi, non resisteva di fronte a un piatto di maccheroni. Tornando all’economia reale e all’attualità, le stime per il 2018 parlano chiaro: sarà ancora un anno positivo per il turismo e l’Italia si conferma una meta turistica sempre in voga, in particolare tra gli americani.

L’organizzazione mondiale del Turismo (Unwto) stima 1 miliardo e 400 milioni di turisti in movimento quest’anno. Questo andamento è favorito da uno scenario internazionale migliorato sia per l’allentamento delle tensioni legate al terrorismo sia per la migliore fiducia economica negli Stati Uniti, in Asia e nelle economie emergenti. Contemporaneamente però le crescenti tensioni in Medio Oriente con ripercussioni nel sud del Mediterraneo hanno favorito paesi come l’Italia.

La precisione di queste misurazioni è sempre più alta, esistono infatti sofisticati strumenti per comprendere le scelte dei turisti. Uno di questi si chiama Trip e lo hanno elaborato in Italia, al Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il sistema misura due volte l’anno i legami tra trend economici e turismo attraverso l’analisi dei processi decisionali dei turisti ad andare all’estero. Secondo gli ultimi dati l’incremento maggiore riguarda i Paesi più sviluppati con flussi in aumento del 5% in particolare dagli stati extra-europei.

Altro fattore positivo riguarda gli interventi di stimolo alla crescita nell’Eurozona per bilanciare le misure di austerità. Una ripresa generale dei consumi ha coinvolto anche le fasce medio-basse di reddito per le quali sono diventare strutturali alcune strategie. La vacanza continua ad essere considerata una tappa irrinunciabile dell’anno e per cui vale la pena spendere, piuttosto si cambiano il periodo, optando per la bassa stagione, la tipologia di ricettività, i mezzi di trasporto e la durata, con una tendenza alla contrazione della permanenza media.

Per quanto riguarda nello specifico i flussi turistici verso l'Italia, ancora una volta sono i paesi dell’Europa Centrale (Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Olanda) il principale mercato di origine per il nostro Paese, con oltre 25 milioni di arrivi, ovvero circa la metà dei flussi dai principali Paesi. Tra gli Stati extraeuropei (Usa, Canada, Australia, Giappone, America Latina e Africa) si registrerà un buon incremento degli arrivi (+6,9%). In particolare il movimento dagli Stati Uniti, che rappresenta più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbe registrare un aumento del +7,1%. Anche l'incoming dal Giappone dovrebbero segnare un trend positivo (+2%), addirittura superiore alla dinamica delle partenze dal paese verso l'estero.

 

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