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Da una parte il turismo accessibile, di cui la Regione è non da ieri fiera sostenitrice e alfiere europeo, dall'altra il naturismo (per intenderci il nudismo): il Veneto si conferma ancora una volta attento a tutte le forme di attrattività turistica


Per quanto riguarda l'accessibilità, sono 260 le strutture turistiche che hanno aderito fino a oggi al Progetto di Eccellenza per lo Sviluppo del Turismo Sociale e Accessibile promosso dalla Regione con l'obiettivo di realizzare un sistema turistico regionale in grado di rispondere alle esigenze di tutti e che l'ha resa in Europa la regione pilota in questo settore, tanto da essere nei mesi scorsi nominata referente per le politiche europee all'interno del Comitato per la promozione e il sostegno del "turismo per tutti", istituito presso il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
Grazie a questo Progetto di Eccellenza, le strutture che hanno finora aderito, e quelle che aderiranno, avranno la possibilità di innalzare gratuitamente la qualità del loro servizio verso tutti i clienti, nessuno escluso, e avranno, inoltre, l'opportunità di affacciarsi su un mercato che vale 140 milioni di potenziali clienti. Sono più di cento i posti ancora disponibili per poter aderire gratuitamente al progetto.
I partecipanti si sono iscritti online inserendo i loro dati sul sito www.V4A.it; dopodiché l'azienda Village for all-V4A (marchio che certifica la qualità e l'ospitalità accessibile), ha monitorato e analizzato le strutture al fine di dare visibilità e informazioni precise ai turisti sull'accessibilità. A tutti i partecipanti è stato fornito un elenco di possibili migliorie, sia sul servizio che sull'offerta.
Oltre alle esigenze motorie, le strutture pienamente accessibili devono soddisfare anche tante altre esigenze, come quelle sensoriali (cecità o sordità), alimentari (allergie e intolleranze), le necessità legate a chi è diabetico o in dialisi. Ci sono poi le persone obese e le persone anziane e tutte le necessità della grande fascia di popolazione costituita da famiglie con bambini. "Un turismo attento ai bisogni di tutti infatti è un turismo che consente di aumentare i fatturati in modo importante, le indagini e le esperienze più accreditate, infatti, valutano fino al 20% di incremento del Pil turistico" ha commentato Marino Finozzi, assessore regionale al Turismo, secondo il quale "non va dimenticato inoltre il valore di Responsabilità Sociale, legato alla soddisfazione di questi bisogni, che promuove un cambiamento di cultura orientato all'inclusione sociale attraverso luoghi turistici, città, destinazioni più accoglienti, fruibili e accessibili per i cittadini che abitano quel territorio creando anche nuovi posti di lavoro".
E a proposito di inclusione, da ieri il Veneto include anche il naturismo. È stata infatti approvata in commissione Turismo la delibera di Giunta che definisce la disciplina, i criteri e le modalità per il rilascio, da parte dei Comuni, delle concessioni e l'individuazione delle aree destinate al turismo naturista. Come spiega una nota ufficiale del Consiglio veneto, il provvedimento rende così operativa la Legge regionale n.7/2007, "Riconoscimento e valorizzazione del turismo naturista", un provvedimento fortemente atteso da molte associazioni di naturisti e in particolare in Veneto dall'Associazione ANAA-SFKK, che, nel giugno 2011, ha ottenuto dal comune di Jesolo l'utilizzo di una parte della spiaggia del Mort, varando così ufficialmente la prima spiaggia naturista nel Veneto. Questa associazione ha più volte fatto presente che sono numerose le richieste di spazi e strutture ricettive provenienti da associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo e ha chiesto alla Regione di riconoscere e regolamentare lo svolgimento di tale pratica, promuovendo al contempo una nuova forma di turismo. Da un punto di vista economico, infatti, il turismo naturista è una voce importante, con un fatturato in Europa stimato in circa 700 milioni di euro con circa 600 strutture.

 

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