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Il programma Cul.Tur.As, che unisce Tunisia e Sicilia, è entrato nella fase operativa: allo studio i percorsi di turismo archeologico subacqueo. Avviati anche i lavori per il cicloturismo


Fase operativa avviata per il progetto Cul.tur.as (CULtura e TURismo Attivo e Sostenibile): l'iniziativa del programma ENPI, che prevede la realizzazione di percorsi culturali subacquei tra Tunisia (Tabarka, Kerkouane, Pilau) e Sicilia (Marsala, Pantelleria e San Vito Lo Capo), ha visto la missione italiana in Tunisia composta dall'équipe della Soprintendenza del Mare impegnata nelle prime ricognizioni terrestri e prospezioni subacquee nei siti di Kerkouane e Pilau, come annunciato lo scorso novembre.
Il sito di Kerkouane, antica città della civiltà punica cartaginese, di cui tuttora conserva importanti vestigia architettoniche, è stato documentato sia a terra che in mare. Il sito di Pilau, isolotto a poca distanza dalla città di Raf Raf e non lontano dal porto di Ghar el Melh, a sua volta ha rivelato numerose emergenze archeologiche subacquee di notevole interesse: ancore litiche e plumbee, anfore di diversa tipologia e lingotti in piombo potranno costituire, insieme al variegato paesaggio marino e la ricca flora e fauna, un interessante punto di immersione che potrà attrarre il turismo subacqueo internazionale.

Il gruppo di lavoro, guidato dal Soprintendente Sebastiano Tusa e composto da Roberto La Rocca, Pietro Selvaggio, Floriana Agneto, Salvatore Emma e Aurelio Vaccaro ha effettuato, insieme all'archeologa tunisina Ouafe ben Slimane dell'Institut National du Patrimoine, un'attenta verifica dei siti segnalati per la realizzazione di percorsi culturali subacquei. La missione è stata realizzata con il supporto logistico dell'imbarcazione "Titan" della Teknomar, che ha realizzato con il comandante Gaetano Donnabella ed il tecnico Calogero Magro una survey strumentale con side scan sonar.

A bordo sono stati costantemente presenti, oltre l'archeologa Ouafe ben Slimane che si è immersa insieme ai subacquei della Soprintendenza del Mare, il capitano Wael Bedoui, idrografo della Marina Nazionale tunisina; Slim Medimegh, subacqueo professionista e segnalatore dei siti; Meriem Mastouri, coordinatrice tecnico-scientifica; Saifallah Affana, dottorando.
Il partner tunisino Sami Gharbi dell'Office National du Tourisme Tunisien ha fatto visita alla missione durante il soggiorno a Ghar el Melh, dove ha avuto luogo una riunione che ha messo a fuoco lo stato di avanzamento dei lavori dell'altra metà del progetto, quella riguardante i percorsi ciclabili, per il quale sono in corso sopralluoghi per la viabilità stradale.
L'ottima intesa tra l'équipe italiana e quella tunisina ha permesso di svolgere un proficuo lavoro, gettando solide basi per il prosieguo del progetto che continuerà nel mese di aprile con lo studio del terzo sito, Tabarka, e la messa in opera dei percorsi culturali subacquei in Tunisia.

 

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