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"Questa edizione si può considerare una sorta di preview dell'Expo milanese, mentre l'appuntamento del 2016 non potrà che raccogliere l'eredità che lasceranno i sei mesi della kermesse internazionale dedicata al nutrimento del pianeta" è questa la miglior presentazione, data dal segretario generale di Slow Food Davide Buttignol, del Salone del Gusto 2014 di Torino.

In questi tre anni, con l'Expo incastrata tra le edizioni del biennale salone di Slow Food, l'Italia ha la possibilità e il dovere di trasformare un sistema culturale, quello virtuoso delle economie sostenibili legate all'agricoltura all'enogastronomia e alle relative derivazioni incentrate sull'accoglienza, in un'impresa turistica. Ad alto valore aggiunto. La filosofia di Carlo Petrini è alla base del modello di turismo su cui i territori hanno cominciato a modellarsi per accogliere turisti "affamati di esperienza"; delle storie che stanno dietro ogni prodotto. Le politiche dell'alimentazione devono aiutare questo modello, decisivo per l'economia e l'ambiente, a crescere. L'Italia spinta da Slow Food e dai sei mesi di Expo può essere il volano di questa missione.

Il Salone che inaugura oggi dunque come anteprima dell'Expo 2015. Un evento che da 18 anni porta a Torino espositori e visitatori di tutto il mondo intorno al cibo, all'agroalimentare, si autoproclama una finestra dell'Esposizione di Milano dedicata a "Nutrire il Pianeta Energia per la Vita". E pochi giorni fa, proprio Milano è stata inserita tra le 10 città mondiali da non perdere per un viaggio nel 2015, secondo Lonely Planet. E proprio grazie all'Expo.
Segno che non sono bastati gli scandali e le polemiche, che pure non sono certo mancate, per farci passare la "fame" di Expo. Che poi non è altro che il desiderio di mostrare al mondo che noi italiani siamo in grado di organizzare e ospitare un evento che attirerà milioni di turisti e visitatori da ogni angolo di quel Pianeta da nutrire. Nonostante le difficoltà, sappiamo essere uniti e attirare l'attenzione del mondo sul nostro territorio e sulle nostre eccellenze.
Ancora non sappiamo, ovviamente, come andrà la tanto attesa Expo 2015, di cui si parla ormai da anni e del quale ci siamo occupati fin dall'apertura di questo giornale. Ma i due segnali giunti da Torino e dalla guida turistica più nota al mondo ci dicono che c'è chi ci crede, in Italia e nel mondo. Due segnali che danno energia, e l'energia, Expo insegna, è vita.

 

Bruno Caprioli - direttore responsabile Marketingdelterritorio.info

Twitter @capriolibruno

 

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