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Continuando l'analisi iniziata nel precedente articolo, in cui abbiamo dato uno sguardo teorico a un ottimo modello strategico di sviluppo, in questa sede tenteremo di osservarne il lato pratico, le applicazioni, così da arrivare ad alcune supposizioni di sviluppo.


Il modello di sviluppo strategico è stato introdotto in un "manuale d'uso", il Manuale della Green Road, in un progetto che prevede una nuova organizzazione del territorio rurale attraverso un itinerario innovativo e ricco di suggestioni, che si sviluppa in percorsi, attività e iniziative nel pieno rispetto dell'ambiente. Un progetto che intende, da un lato, incentivare lo sviluppo di un'economia ecosostenibile, e dall'altro valorizzare la cultura artistica, culturale ed enogastronomica della Terra Ionica. La Green Road prevede numerose iniziative per la valorizzazione del territorio in chiave turistica e utile a valorizzare il patrimonio culturale locale. Il percorso si snoda su 30 km, da Crispiano a Grottaglie (in 11 Comuni), per giungere fino alle coste di Pulsano: tra masserie, insediamenti rupestri, grotte e boschi, dove si possono assaporare i prodotti enogastronomici della Terra Ionica e conoscere la civiltà contadina e l'eredità magnogreca.
Di qui parte la visione di Green Growth, ovvero crescita verde, vista nel World Economic Forum con l'obiettivo di contribuire ad aggregare imprese private e istituzioni pubbliche affinché si possa dar vita a un percorso nuovo di sviluppo.
Una innovativa mission visionaria per tutto il management turistico pugliese che riscopre dei valori culturali sommersi e quasi dimenticati che oggi possono assurgere a vantaggio competitivo e diventare motore di uno sviluppo frutto di riqualificazione culturale e modale.
terra ionica2La proposta racchiude in sé la volontà di trovare un equilibrio tra economia ed ecologia contestualizzato sul territorio, dove il successo competitivo della singola impresa è fortemente legato al territorio in cui opera, inteso come patrimonio conoscitivo, produttivo e naturale. "Da questo patrimonio nasce l'innovazione in un mix di green economy e smart area cominciando a valorizzare quello che c'è mettendo in luce le positività e facilitando sinergie ed innovazione. Non è facile, ma solo uno sforzo straordinario può aiutarci a superare la crisi in cui ci troviamo" (Gal Colline Joniche, news and press). Uno sforzo straordinario e dotato di molta lungimiranza.
Di certo il mercato continua ad evolversi, continua a cambiare, ma ormai da diversi anni ci mette davanti agli stessi principi che sembrano essere diventati fondamenta del nuovo mercato. Eco-sostenibilità, accessibilità, apertura ai new consumer, destagionalizzazione, e-tourism e destination marketing.

 

PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTO a breve/medio termine
Individuare delle precise aree di intervento è decisamente difficile poiché spesso un'azione può riguardare diversi ambiti operativi o quantomeno andare a pesare in differenti aree. Si pensi al digitale: ogni azione ha ripercussioni dirette su promozione e commercializzazione e deriva certamente da progetti legati a processi di innovazione.


Di sicuro è possibile individuare una serie di azioni da intraprendere per rendere il sistema turistico pugliese competitivo e sostenibile, in grado di riqualificare il patrimonio culturale, rurale, enogastronomico e culturale-intangibile, dargli una valenza attrattiva integrata, al fine di costruire un piano di promo-commercializzazione sostenibile e durevole. La materia turistica oggi è sempre più al centro delle discussioni di qualsiasi ordine e grado, molti ne parlano, molti la studiano, ma pochi sono in grado di organizzarla in maniera rispettosa e proficua. È un tema ostico perché si fonda sul concetto di attrattività del turista, sulla necessità del turista di visitare posti diversi e quindi si fonda sulla preparazione di un dato territorio, sulla sua ospitalità integrata, sull'adozione di una strategia di posizionamento e infine sulla costruzione di un "prodotto" che sia appetibile e interessante e soprattutto sostenibile (in termini di ambiente, conservazione e tutela).

Sicuramente si può partire dall'individuazione di una IDENTITÀ TERRITORIALE sul quale costruire l'offerta e l'esperienza turistica in senso stretto, raccontare e documentare, affidandosi a professionisti del settore.


Volendo provare a essere riassuntivi e schematici, alcune delle azioni necessarie a LIVELLO REGIONALE (riconvertibili a livello comunale) possono essere individuate attraverso la lettura di questo schema:

 

1. DIGITALE
- interoperabilità, big data e condivisione;
- mappatura e interconnessione strutture turistiche;
- mappatura e interconnessione attrattiva;
- predisposizione di piattaforme, app dedicate e controllo opinioni sul web;
- formazione.

 

2. RIQUALIFICAZIONE DELL'ATTRATTIVA (CULTURALE E RURALE)
- costruzione di prodotti turistici e itinerari diversificati e innovativi (linea guida) che consentano la destagionalizzazione;
- creazione di infrastrutture di interconnessione materiale e immateriale;
- riclassificazione e censimento delle strutture ricettive;
- censimento e riorganizzazione degli attrattori in ottica di identità territoriale e culturale;
- definizione di strategie di posizionamento e formazione di figure specialistiche;
- ridefinizione del comparto eno-gastronomico.

 

3. PROMO-COMMERCIALIZZAZIONE
- formazione di professionalità nell'organismo centrale e tra gli operatori;
- adozione di una governance unitaria (coadiuvata dai lab) e business model legato ai territori;
- costruzione di BRAND IMAGE e di una social media strategy;
- agevolare la fruizione di tutti i servizi essenziali monitorando la conservazione e l'ecosostenibilità di ogni azione.

 

4. INNOVAZIONE
- creazione di laboratori di innovazione turistica;
- snellimento della burocrazia e fiscalità agevolata;
- analytics in tempo reale;
- incentivare la nascita di "reti" e fare "sistema" in un'ottica di collaborazione;
- creazione di laboratori di innovazione artistica e di animazione territoriale;
- couponing e scontistica integrata;
- adozione di un protocollo di controllo qualità.
- elaborazione di politiche (agevolate) di recupero per immobili legati al territorio.

 

La creazione di un Lab dedicato all'innovazione turistica radicato nelle Università, nei centri di ricerca, è il punto di partenza della rinascita, che va a stimolare la creatività "dal basso" dei giovani che vivono il territorio e che lo abitano, coloro che possono a loro volta, essendo al passo con le tecnologie, veicolare nel miglior modo possibile l'esperienza turistica. Un Lab di innovazione turistica rappresenterebbe quel connubio di energia digitale e connessione al territorio che fungerebbe da motore di spinta per lo sviluppo.

 

Rispetto al caso specifico credo si debba partire dal singolo, come è stato fatto nella predisposizione della strategia vincente di Matera Capitale europea della cultura 2019, bisognerà cercare di coinvolgere la comunità, partire dal basso, da coloro che il territorio lo vivono e che più di tutti vivono l'esperienza connessa alla cultura locale.
Bisogna riscoprire l'identità territoriale, l'ospitalità della comunità che rende il viaggio un'esperienza e non solo un mero spostamento. È un lavoro lungo che parte dalla riqualificazione culturale locale, da un vero e proprio processo di formazione e riconversione, anche economica, dell'area, ma la creazione del modello di sviluppo va inserita nel contesto reale altrimenti resta pura teoria.

 

CLUSTER INNOVATIVI
- Turismo legato alle sale ricevimenti;
- Cinema e teatri abbandonati, riqualificazione di un'attrazione dimenticata;
- Rivisitazione dei confini di "destinazione" distinti da quelli geografici, più vicini alla Destinazione-concetto.

 

flavio albano 180x226Flavio Roberto Albano - Autore di Turismo & Management d'Impresa

Twitter @FlavioRobAlbano

 

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